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Leinì tra rifiuti e volontari: via Osella è una discarica, ma c’è chi lotta

I volontari del gruppo facebook “Ritorno al Pulito” ripuliscono, ma il problema resta

Leinì tra rifiuti e volontari: via Osella è una discarica, ma c’è chi lotta

Leinì tra rifiuti e volontari: via Osella è una discarica, ma c’è chi lotta

Un materasso abbandonato nel mezzo della strada. Accanto, un seggiolino d’auto per bambini, bottiglie di vetro, secchi di vernice, sacchi neri pieni fino all’orlo e lattine di birra vuote.

Non è una scena da film post-apocalittico. È via Osella, Leinì. Una strada secondaria, lontana dal centro abitato, ma abbastanza vicina da far male. L’ennesimo angolo trasformato in discarica a cielo aperto. Con un dettaglio in più: nessuno si è fermato a pulire. E anzi, qualcun altro ha pensato bene di aggiungere qualcosa al mucchio.

Non è la prima volta. E purtroppo, nemmeno l’ultima.

L’abbandono dei rifiuti a Leinì è un problema cronico. Negli ultimi mesi del 2024, il Comune era già finito sotto i riflettori per casi simili all’Ecocentro di via Volpiano, in via San Maurizio e persino dietro al cimitero. Qui, grazie alle fototrappole, erano stati identificati alcuni responsabili. Ma il fenomeno non accenna a diminuire. Anzi, si sposta dove il controllo manca.

E nonostante l’impegno di chi, con senso civico e olio di gomito, ogni settimana prova a restituire dignità alla città, gli incivili continuano a colpire.

Lo sanno bene i ragazzi di “Ritorno al Pulito - I Volenterosi di Leinì”, che anche questa settimana si sono rimboccati le maniche. Hanno ripulito il tratto di via Volpiano tra l’Ecocentro e la rotonda di corso Stati Uniti, completando quella che chiamano la “missione (quasi) impossibile”. Sacchi pieni, guanti consumati e “qualche risata lungo la via, nonostante certi abbandoni creativi degni di una mostra d’arte contemporanea (peccato fosse tutto nel posto sbagliato)”, come raccontano sui social.

“Ogni tanto qualcuno ci dice che non dovrebbe toccare a noi”, scrivono ironicamente, “e in effetti… dovrebbe toccare a tutti. Almeno quel pizzico di senso civico che evita di trattare la città come una discarica a cielo aperto.”

Un gruppo allegro, instancabile, che condivide lo sforzo e l’ironia. E che ha anche il suo trofeo onorifico: la Regina della Monnezza, titolo per ora saldamente in mano a Ilaria, ma “la sfida è aperta!”, avvertono.

Un esempio di cittadinanza attiva, che però non può bastare da solo.

Volontari della pagina facebook "Ritorno al Pulito - I volontari di Leini"

Un circolo vizioso, che sa di degrado e impunità. Perché laddove compare un sacchetto, nel giro di pochi giorni nascono altri rifiuti. Poi arrivano i mobili, le vernici, e alla fine anche le carcasse d’auto. Succede così: l’inciviltà attira altra inciviltà. E chi passa, si volta dall’altra parte.

Ma il costo non è solo ambientale. È anche economico. Ogni intervento di rimozione straordinaria pesa sulle casse comunali. E quei soldi, sottratti alle bonifiche ambientali, sono soldi tolti alla manutenzione delle strade, alle scuole, alla sicurezza. Alla collettività.

Per questo l’Amministrazione comunale starebbe valutando un’estensione dell’uso delle fototrappole anche in via Osella, finora rimasta fuori dal raggio d’azione dei controlli. Un investimento che in passato ha dato buoni frutti.

Accanto alle sanzioni però, serve un cambio di mentalità. Ecco perché si pensa anche a nuove campagne di sensibilizzazione: mirate, incisive, magari anche provocatorie. Perché la lotta ai rifiuti non si vince solo con le multe. Ma con la cultura, l’educazione, l’esempio.

E per fortuna, c’è chi quell’esempio lo sta già dando. Guanti alla mano.

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