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11 Luglio 2025 - 16:39
Rimossi 840 kg di pile buttate nei campi, il sindaco denuncia: spesi oltre 10.000 euro per bonificare il Parco del Po
Una discarica abusiva in pieno Parco del Po. A scoprirla, ancora una volta, non è stato il Comune, né un ente ambientale, ma i volontari di Volontà Verde. Una montagna di pile al litio marchiate Sony, abbandonate come se fossero foglie secche, a pochi metri dal fiume. La scoperta oltre un mese fa.
«Le abbiamo trovate durante un sopralluogo, dopo una delle nostre giornate di raccolta. Erano lì, in mezzo all’erba, a due passi dall’acqua», raccontavano i volontari.
Quella discarica, s'apprende oggi, ha un costo salatissimo per la comunità di San Sebastiano da Po: oltre 10.000 euro.
Precisamente 10.299,32 euro, spesi dal Comune per rimuovere 840 chili di pile e anche 240 chili di inerti, trasportati via da SETA il 2 luglio.
Lo ha comunicato il sindaco Beppe Bava sui social, lanciando un appello ai cittadini attraverso un post: «Aiutateci a impedire gli scarichi abusivi. Il bilancio comunale NON potrà finanziare altre rimozioni.»
Quei soldi sono stati spesi per rimediare a un gesto criminale. Un gesto che mette a rischio ambiente, salute pubblica e risorse comunali. Perché le batterie al litio, se disperse nell’ambiente, rilasciano metalli pesanti, contaminano suolo e falde. Chi le ha scaricate ha commesso un atto gravissimo.
E mentre le autorità indagano per trovare i responsabili, Volontà Verde – con la loro determinazione silenziosa – continua a dare l’esempio. Il 7 giugno, durante la loro giornata di raccolta post-alluvione, hanno ripulito rive, raccolto plastica, condiviso fatiche e sorrisi. «È stato un bel pomeriggio – scrissero sui social – il Po ci ha ringraziati».
Ma la scoperta delle batterie ha cambiato tutto. Ha trasformato un gesto di cura in una denuncia civile. «Chi ha potuto fare un danno simile?», si chiedevano. E rilanciavano: «Non possiamo fare tutto da soli. Ma insieme possiamo cambiare le cattive abitudini. Insieme possiamo essere una forza importante.»
Il Comune non ce la fa più. Lo ha detto chiaro il sindaco: senza nuove risorse, non potranno essere finanziate ulteriori operazioni di bonifica. E allora, la speranza resta nelle mani dei cittadini. Di chi osserva. Di chi segnala. Di chi agisce.
Settembre è già segnato in agenda. Volontà Verde tornerà sul campo. Con guanti, sacchi e voglia di lottare per un ambiente più pulito. «La natura non si salva da sola. Ma neppure noi, senza la natura, possiamo salvarci.»
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