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Erbacce, blackout e cavalli: San Savino finisce in Consiglio

Nel mirino dell’interpellanza firmata da Cantoni, Piccoli, Noascone, Cuomo e Vinciguerra il degrado del Parco Dora Baltea, il buio improvviso durante la festa e il ruolo del direttore artistico. E Chiantore, probabilmente, darà la colpa a Eporedia 2004 di Elvio Gambone

Erbacce, blackout e cavalli: San Savino finisce in Consiglio

San Savino

Nel prossimo Consiglio comunale di Ivrea, convocato per giovedì 17 luglio, atterrerà una nuova interpellanza destinata a riaccendere il dibattito sulla gestione della Festa patronale di San Savino. A firmarla Andrea Cantoni e Marzia Vinciguerra dei Fratelli d’Italia, Elisabetta Piccoli per Progetto Ivrea, Paolo Noascone e Antonio Cuomo per la Lista Sertoli.

Nel mirino finiscono il degrado del Parco Dora Baltea, il blackout che ha lasciato al buio una vasta porzione della città proprio durante i giorni della festa e – di nuovo – il controverso ruolo del direttore artistico della manifestazione, già al centro di polemiche lo scorso anno.

La Festa patronale di San Savino, con la relativa fiera equestre – commenta Andrea Cantoni – è uno dei momenti più sentiti dagli eporediesi. Eppure l’edizione 2025 ha lasciato a desiderare sotto molti punti di vista”. Il consigliere ricorda che già nel luglio 2024 era stata presentata un’interpellanza sul compenso e sul ruolo del consulente artistico nominato dall’Amministrazione. Ora si chiedono spiegazioni sui compiti svolti e sull’effettiva utilità dell’incarico.

Ma le domande più dure riguardano lo stato del verde pubblico. A detta dei consiglieri, al Parco Dora Baltea durante la festa dominavano “erbacce, rami caduti e ogni altro segno di scarsa cura e manutenzione”. Da qui la richiesta di chiarimenti al sindaco Matteo Chiantore, a cui si chiede conto anche delle responsabilità legate alla mancata manutenzione.

Non mancano proposte. Una su tutte: valutare il ritorno dei cavalli ai Giardini Giusiana, dove si trovavano fino a qualche anno fa, prima della decisione di spostarli altrove.

san savino

La chiosa dell’interpellanza è dedicata al blackout che ha interessato la città proprio nel pieno della festa: si chiede all’Amministrazione quali siano le cause dell’interruzione elettrica, quali azioni siano state messe in campo per affrontarla e soprattutto se siano previste misure preventive per il futuro.

Cosa risponderà il sindaco? Difficile prevedere tutto, ma su un punto si può scommettere: alla domanda sul perché le erbacce non siano state tagliate, probabilmente Matteo Chiantore risponderà che “la manutenzione del verde spettava da contratto alla società Eporedia 2004 di Elvio Gambone”.

Il ritorno della polemica sul direttore artistico: già lo scorso anno finì nel mirino

Non è la prima volta che il ruolo del direttore artistico della Festa di San Savino finisce sotto accusa. Già nel luglio 2024 l’opposizione aveva messo all’indice l’incarico conferito a Davide Barbato, presentato come professionista esperto nel campo dell’arte e dello spettacolo, che per la sua “consulenza” si sarebbe portato a casa 12 mila euro in due anni.

“Vorremmo avere una relazione sui risultati ottenuti e conoscere dettagliatamente il suo apporto”, protestavano i consiglieri comunali. E rincaravano la dose: “Vorremmo sapere dal sindaco se ritiene che abbia espletato correttamente il suo incarico, date le numerose critiche che quest’anno non sono mancate su aspetti legati al coordinamento e all'esecuzione delle varie attività in programma, compito proprio a lui assegnato…”.

E in effetti, di Barbato, nel bel mezzo dei preparativi, si erano perse le tracce. Pare che si fosse convolato a giuste nozze e volato in qualche isola tropicale, mentre a Ivrea si cercava di capire chi dovesse fare cosa.

Il problema non era solo l’assenza. A far discutere era anche la delibera di giunta, che affidava al direttore artistico un numero spropositato di compiti: dal “seguire la realizzazione del programma artistico degli eventi” al “coordinamento di allestimenti, eventi, fiera equina e comunicazione”, fino alla “predisposizione dei testi delle rappresentazioni artistiche”e alla relazione finale sulle attività svolte. Relazione che, ad oggi, nessuno ha mai visto.

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