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Borgofranco d'Ivrea: otto gatti abbandonati tra vermi e fame

Due gattini trovati in condizioni critiche. Volontari in azione per salvare otto felini abbandonati dal proprietario detenuto.

Gatti abbandonati a Borgofranco: l'appello dei volontari per salvare gli animali in pericolo

Gatti abbandonati a Borgofranco: l'appello dei volontari per salvare gli animali in pericolo

A Borgofranco d’Ivrea, in una casa chiusa da mesi, si sta consumando un dramma che ha i tratti dell’abbandono, del degrado e dell’indifferenza. Otto gatti, lasciati a se stessi dopo l’arresto del proprietario – oggi detenuto nel carcere di Biella – vivono tra escrementi, parassiti e fame, senza cure né assistenza.

La scena che si è presentata ai volontari del gattile di Ivrea è una di quelle che lascia il segno. Due cuccioli, appena visibili tra i rifiuti e le suppellettili abbandonate, sono stati trovati con gli occhi chiusi dal pus e la bocca invasa dai vermi. Un’immagine che non ha bisogno di commenti e che evidenzia l’urgenza di un intervento non più rimandabile.

A denunciare la situazione è Silvia Faggian, presidente del gattile eporediese.La presidente del gattile di Ivrea ha spiegato che i volontari sono intervenuti nonostante l’assenza di una convenzione con il Comune di Borgofranco, portando cibo e cercando di prestare le prime cure agli animali, ma ha sottolineato che non possono fare tutto da soli. La questione non è solo etica, ma normativa: la gestione del randagismo felino è competenza dei Comuni, che per legge dovrebbero occuparsene.

Invece, troppo spesso, il carico ricade sulle spalle di pochi volontari, armati solo di buona volontà e risorse limitate. Ogni Comune deve destinare fondi per sterilizzazioni e assistenza ai gatti sul territorio. Altrimenti continueremo ad assistere a situazioni come questa.

Il caso di Borgofranco non è un’eccezione. Poco tempo fa, a Fiorano, due gatti sono stati trovati morti di stenti in un altro alloggio abbandonato. Succede ogni volta che una persona muore o finisce in carcere. Gli animali restano chiusi in casa, senza cibo, senza acqua. E spesso nessuno se ne accorge finché non è troppo tardi.

A complicare tutto c’è il rischio di ulteriore trauma per gli animali. Spostarli di colpo in un contesto sconosciuto, senza riferimenti, può essere per loro devastante. Per questo servono persone disposte ad accoglierli temporaneamente, in un ambiente tranquillo, finché non troviamo loro una sistemazione definitiva.

L’appello del gattile di Ivrea è chiaro: servono volontari, subito. “Pensiamo noi a fornire tutto: cibo, lettiere, medicinali. Ma senza case dove ospitare i piccoli, non possiamo salvarli. Ne abbiamo sempre più e lo spazio è finito”.

Nel frattempo, il sindaco di Borgofranco, Fausto Francisca, ha dichiarato di voler verificare la situazione personalmente e, se necessario, attivare l’ASL TO4 per un sopralluogo veterinario. Ma la sensazione è che si tratti ancora una volta di una corsa contro il tempo, mentre il dolore di otto animali passa in sordina.

Senza una vera rete tra Comuni, gattili e servizi sanitari, questi episodi continueranno a ripetersi. E i gatti, animali invisibili nelle priorità istituzionali, pagheranno il prezzo più alto.

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