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10 Luglio 2025 - 11:27
Poste Italiane, la lunga attesa è finita: ecco le novità in arrivo (foto di repertorio)
Ancora porte sbarrate all’ufficio postale di piazza Martiri della Libertà, e per i residenti di San Carlo si profila l’ennesima attesa forzata. La riapertura prevista per giovedì 10 luglio è stata rinviata di almeno venti giorni, con buona pace degli utenti e in particolare degli anziani, che fanno fatica a raggiungere gli sportelli dei comuni limitrofi. Il cantiere, avviato a fine maggio, non rispetta i tempi inizialmente annunciati, e il Comune non ha potuto far altro che prenderne atto.
La sede è coinvolta nei lavori del progetto “Polis – Casa dei Servizi di Cittadinanza Digitale”, finanziato con fondi del Pnrr e promosso da Poste Italiane con l’intento di contrastare la desertificazione dei servizi nei piccoli centri. L’obiettivo è ambizioso: dotare oltre 7mila Comuni italiani con meno di 15mila abitanti di spazi moderni e digitalizzati dove sia possibile ottenere certificati anagrafici, Inps e persino rinnovare il passaporto, grazie a totem interattivi e sportelli evoluti. Un progetto teoricamente rivoluzionario, ma che nei fatti si sta rivelando una fonte costante di disagi, come dimostrano i precedenti di San Maurizio Canavese e Favria, dove i lavori si sono protratti ben oltre le date previste.
L’unica novità positiva per San Carlo è l’annuncio dell’installazione di uno sportello Postamat, assente nella vecchia sede, che dovrebbe almeno parzialmente compensare l’attuale inaccessibilità dei servizi. Ma per ora si tratta solo di promesse. Nel frattempo, chi deve ritirare pensioni o corrispondenza in giacenza è costretto a spostarsi a San Francesco al Campo (via Torino 105) o a Ciriè (via Andrea D’Oria 16). Non proprio un dettaglio, soprattutto per chi non ha un mezzo proprio o non può contare su familiari e amici per accompagnarlo.
Anche il Comune, dopo un sopralluogo nei giorni scorsi, ha preso atto che la ditta incaricata dei lavori – impegnata su più fronti – non riuscirà a consegnare i locali nei tempi inizialmente previsti. Ed è proprio questa gestione dispersiva a suscitare critiche: troppi cantieri aperti, poca coordinazione, zero certezze sulle tempistiche. Il rischio è che, in nome dell’innovazione digitale, si comprometta l’accessibilità reale dei servizi postali, proprio per le fasce di popolazione che ne hanno maggiore bisogno.
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