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06 Luglio 2025 - 16:16
Suor Attilia Cristina Toniolo, religiosa della Piccola Casa della Divina Provvidenza – meglio conosciuta come Cottolengo – si è spenta nella notte di venerdì 4 luglio 2025, alle 01:35, nella sede di Venezia. Aveva 83 anni. Ma per la comunità di Brusasco, dove ha prestato servizio per un quarto di secolo, il tempo non basta a colmare la gratitudine e l’affetto per quella donna minuta, instancabile, devota, che ha lasciato un segno indelebile.
Era arrivata nel piccolo paese del Chivassese nel 1970, destinata alla scuola materna del Cottolengo. Rimase lì fino al 1995. Venticinque anni esatti. Una generazione intera di bambini l’ha conosciuta, seguita, ascoltata. E oggi quei bambini – diventati adulti, madri e padri a loro volta – la ricordano con occhi lucidi e parole semplici, le stesse che da piccoli avevano imparato da lei.
Amo la preghiera, amo i bambini, amo la vita anche se faticosa, diceva spesso. E di fatica ne conosceva, eccome. La sua salute era fragile, la costituzione delicata. Ma la forza dello spirito compensava ogni limite del corpo. Nei suoi occhi c’era sempre una luce quieta, una presenza rassicurante, mai invadente. Sempre disponibile per chiunque bussasse alla porta del convento o varcasse il cancello dell’asilo.
Suor Attilia Cristina Toniolo
“Con Suor Rosa, Suor Giovanna e Suor Stefanina ha rappresentato un punto di riferimento per tantissimi bambini e giovani del nostro territorio”, ha scritto sui social il sindaco di Brusasco, Giulio Bosso, a nome dell’Amministrazione Comunale. “Di lei ricorderemo la giovialità, la vicinanza ai giovani dell’oratorio, la cura e la dedizione a chi aveva bisogno”. Parole che risuonano nelle stanze dell’asilo e nell’eco dei ricordi.
Classe 1942, nata a Molvena (VI), Suor Attilia aveva emesso la prima Professione Religiosa nel 1962 e quella Perpetua nel 1967. Era entrata nel Cottolengo dopo aver frequentato lo studentato di Manziana (Roma) e, da lì, era stata inviata in varie sedi per brevi periodi: Gavirate, Pescantina, prima di approdare a Brusasco, dove il suo cammino si è fatto più profondo e più lungo.
La sua spiritualità era concreta, mai retorica. Una donna di preghiera, sì, ma anche di sguardi, sorrisi, ascolto. Una donna che non aveva bisogno di proclami, perché parlava con l’esempio. E per questo, in paese, era amata anche da chi non frequentava la parrocchia. “Era una di quelle suore che, quando ti parlava, sentivi che ti stava davvero ascoltando”, racconta una residente. “Anche quando eri un bambino che si era fatto la pipì addosso e si vergognava. Lei non ti faceva mai sentire sbagliato”.
Il 15 settembre 1995, all’età di 53 anni, venne trasferita nella Comunità “Madonna del Rosario” di Biella. Anche lì si rese preziosa, nell’assistenza delle consorelle anziane. Un ruolo più nascosto, forse, ma non meno importante. E nel 2020, alla chiusura della casa di Biella, si trasferì definitivamente nella sede di Venezia, dove ha trascorso gli ultimi anni tra preghiera, silenzio e preparazione al congedo finale.
Il funerale sarà celebrato mercoledì 9 luglio alle ore 10:00, nella cappella della Casa Cottolengo di Venezia. La salma sarà sepolta nel cimitero di Mure di Colceresa (VI), nel paese d’origine.
Ma è a Brusasco che resterà viva. Nei ricordi delle colleghe educatrici, nei racconti dei genitori, nel vociare dei bimbi che – inconsapevoli – continuano a giocare nel cortile dell’asilo dove lei ha speso le sue giornate. La sua memoria non ha bisogno di statue. Le basta il cuore di chi l’ha conosciuta.
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