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05 Luglio 2025 - 10:58
Alberi caduti e pericolo per i bambini: il giardino di Via Frassati diventa un caso (purtroppo non isolato)
C'è un piccolo giardino nella zona nord di Settimo Torinese, precisamente in via Frassati, che dovrebbe essere un'oasi verde per i bambini del quartiere, un rifugio quotidiano per famiglie, nonni, baby-sitter e genitori in cerca di un po' di tranquillità all’aria aperta. E invece oggi è diventato un luogo di abbandono, pericolo e rabbia.
L’allarme è stato lanciato sui social da un cittadino che ha voluto denunciare pubblicamente la situazione, accompagnando le sue parole con una serie di fotografie che parlano da sole: tronchi spezzati, alberi sradicati, rami caduti ovunque e una vegetazione lasciata completamente allo sbando.
L’autore del post non si è limitato a una lamentela generica. Ha documentato con cura la condizione del giardino, sottolineando come – accanto alle altalene e agli scivoli – si trovino ancora, giorni dopo i temporali che hanno colpito il torinese, ampie porzioni di rami e tronchi rimasti sul prato, lungo i vialetti, tra le panchine. Nessun nastro rosso a segnalare il pericolo, nessun cartello, nessuna transenna. Nessun intervento. L’amministrazione comunale – almeno per ora – tace.
Eppure, non stiamo parlando di un’area qualunque. Il giardino di via Frassati è da anni un punto di riferimento imprescindibile per la vita quotidiana del quartiere. È uno di quei luoghi dove i bambini fanno le prime scoperte, dove si impara a condividere uno scivolo, una corsa sul prato, una merenda sotto l’ombra di un albero. Dove gli adulti si concedono una pausa dal ritmo frenetico delle giornate. Ma oggi, al posto della serenità, c’è la paura. Paura che un altro ramo cada mentre qualcuno passa sotto. Paura che un bambino inciampi in un tronco. Paura che la prossima volta non si sfiori il pericolo, ma ci scappi il ferito.
Il problema non è solo estetico. Non si tratta semplicemente di “mancanza di decoro urbano”, come spesso si tende a liquidare questo tipo di segnalazioni. Qui si parla di sicurezza pubblica, della necessità – urgente, evidente – di un intervento di messa in sicurezza. E la domanda che si fanno i residenti è semplice: quanto ci vuole per mandare una squadra a verificare la stabilità degli alberi? Quanto ci vuole a delimitare l’area pericolante? Quanto tempo bisogna aspettare prima che qualcuno del Comune metta piede nel giardino e si prenda la responsabilità di fare qualcosa?
Nel frattempo, la voce della protesta si allarga. Il post su Facebook è stato condiviso, commentato, rilanciato in vari gruppi locali. Diversi cittadini si sono uniti all’appello, chiedendo con forza che venga effettuato un sopralluogo da parte degli uffici tecnici del Comune e che si dia immediatamente avvio alle operazioni di pulizia e rimozione di tronchi e rami. Ma non basta: molti invocano anche una verifica puntuale della stabilità delle altre piante, per evitare ulteriori incidenti. Non è possibile, ripetono, che in un’area frequentata da bambini si possa lasciare tutto così, nell’abbandono totale.
Da Palazzo Civico, al momento, nessuna dichiarazione ufficiale. Né l’assessore competente né il sindaco hanno preso posizione. Eppure i cittadini non stanno chiedendo l’impossibile. Non chiedono nuove giostre, nuovi alberi, o giochi all’avanguardia. Chiedono solo che l’amministrazione faccia il minimo indispensabile: che garantisca la sicurezza di uno spazio pubblico frequentato ogni giorno da decine di famiglie.
E non è purtroppo la prima volta che a Settimo Torinese si sollevano polemiche per la gestione – spesso trascurata – delle aree verdi. Ci sono precedenti. C’è un malcontento diffuso. Ma questa volta c’è un aggravante: al centro del problema c’è un luogo dedicato all’infanzia. E questo, per chiunque abbia a cuore la vivibilità di un quartiere, dovrebbe bastare per far suonare un campanello d’allarme immediato.
Quanto vale la sicurezza di un bambino? Più o meno di una transenna? Più o meno di un taglio d’erba? Più o meno di una dichiarazione ufficiale?
In attesa che qualcuno risponda a queste domande, nel giardino di via Frassati regna ancora il silenzio. Ma non quello sereno che dovrebbe avvolgere un parco giochi. È un silenzio fatto di rami spezzati, alberi a terra e genitori che si guardano intorno sperando che non succeda nulla.
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