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Multe, vigili e indagini: San Francesco cambia rotta sulla polizia locale

Tensioni in Consiglio comunale: il “caso multe” scuote la comunità mentre il sindaco annuncia nuove direttive per la polizia locale e affronta l'incerta situazione economica.

Multe, vigili e indagini

Multe, vigili e indagini: San Francesco cambia rotta sulla polizia locale

Il “caso multe” è tornato al centro del dibattito politico, stavolta in Consiglio comunale. Lunedì sera, dopo settimane di tensioni social e accuse incrociate, l’opposizione ha formalmente portato la questione in aula con un’interpellanza. Al centro: le conseguenze dell’inchiesta giudiziaria esplosa lo scorso 27 marzo, con un blitz delle forze dell’ordine che aveva portato al sequestro di documenti e computer in municipio e all’iscrizione nel registro degli indagati di undici persone, tra cui amministratori, dipendenti comunali e agenti della polizia locale.

A prendere la parola per prima è stata la capogruppo di minoranza Noemi Castagneri, che ha chiesto se a oltre tre mesi dai fatti ci fossero nuovi elementi concreti da parte dell’Amministrazione. Ha ricordato che la comunità è ancora in attesa di spiegazioni e ha chiesto chiarezza sullo stato dell’indagine e sulle eventuali ricadute amministrative.

Il sindaco Enrico Demaria ha risposto che, da allora, alcuni sviluppi si sono effettivamente verificati: a lui, all’ex sindaco e all’ex segretaria comunale è stato restituito parte del materiale sequestrato, così come ad alcuni membri della polizia municipale. Ha precisato che mancano ancora diversi computer, sui quali è in corso la copia forense, e che gli agenti sono ancora privi dell’arma d’ordinanza, con conseguente limitazione delle loro attività operative.

Il tema della gestione della polizia locale è stato uno dei nodi centrali del confronto. La minoranza ha chiesto se l’Amministrazione intenda cambiare linea rispetto al passato. In risposta, il sindaco ha ricordato che sin dall’inizio del proprio mandato aveva già dato indicazioni per un ridimensionamento dell’impostazione precedente. Ha aggiunto che l’indagine della Procura di Ivrea sarebbe partita ben prima del suo insediamento, con ogni probabilità già nel 2022.

Ha annunciato che è in preparazione un decreto contenente nuove direttive e norme di comportamento che verrà a breve consegnato al comandante della polizia municipale. Si tratta, ha spiegato, di un provvedimento necessario per allineare l’operato del corpo alle nuove indicazioni dell’Amministrazione, anche alla luce della delicata situazione giudiziaria.

Un altro punto caldo è stato quello legato ad alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa locale, ritenute inopportune. Demaria ha specificato che, all’indomani della pubblicazione, lui e il segretario comunale avevano richiamato verbalmente il comandante della polizia locale, sottolineando che, se desiderava rilasciare dichiarazioni a titolo personale, ne aveva facoltà, ma non avrebbe dovuto coinvolgere il personale del Comune o attribuire all’Amministrazione posizioni non condivise.

Quanto ai dipendenti indagati, il sindaco ha spiegato che al momento non sono previste sanzioni disciplinari o sospensioni, e che ogni eventuale decisione verrà presa solo al termine del processo di primo grado, in base all’esito.

La capogruppo di minoranza ha inoltre domandato chiarimenti sull’impatto economico del calo delle sanzioni stradali sul bilancio 2025. Il primo cittadino ha risposto che l’Amministrazione ha già provveduto a rimuovere i 350mila euro inizialmente previsti come entrate da multe, adottando una linea prudenziale. Ha definito la scelta una misura di buon senso a fronte di uno scossone imprevisto, ma ha tenuto a precisare che, nonostante tutto, i conti pubblici restano in ordine e in equilibrio.

In conclusione, quello di lunedì è stato un Consiglio dai toni tesi ma inevitabile, in una comunità ancora scossa da una vicenda che ha coinvolto i vertici istituzionali e operativi. L’Amministrazione si è detta pronta a voltare pagina, ma lo farà con cautela, affidandosi sia alle scelte gestionali che ai tempi della magistratura. Il “caso multe” resta aperto, e il Comune prova a ricompattarsi nel nome della legalità e del rispetto delle istituzioni.

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