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29 Giugno 2025 - 19:54
Ritardi, guasti e politica: ora Salvini deve rispondere in Aula
Una nuova richiesta, forte e inequivocabile, è stata rivolta al ministro dei Trasporti Matteo Salvini: presentarsi immediatamente in Parlamento per riferire su quanto accaduto sabato sera, quando oltre trecento voli sono rimasti coinvolti in un blocco improvviso del traffico aereo che ha paralizzato per ore gli scali di Liguria, Lombardia e Piemonte. A sollecitarlo sono il Partito Democratico, il Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, che denunciano l’assenza di una risposta politica all’altezza della gravità dei fatti.
Le opposizioni parlano senza mezzi termini di un episodio "gravissimo", legato a un rallentamento nelle trasmissioni dati al centro di controllo Enav di Milano, che ha reso necessario l'alt temporaneo al traffico aereo, lasciando migliaia di passeggeri a terra, senza assistenza e senza risposte. La richiesta è chiara: "Aprire immediatamente un dibattito pubblico alla Camera e al Senato, con la presenza del ministro e dei responsabili tecnici coinvolti".
La prima risposta ufficiale è arrivata in nottata, sotto forma di un comunicato del ministero, che ha tentato di rassicurare gli utenti, sottolineando che il ministro Salvini avrebbe seguito costantemente l’evolversi della situazione e sarebbe stato “in contatto con tutti i soggetti coinvolti, a partire da Enav”. Ma per l’opposizione questo non basta. Anzi, è proprio il silenzio iniziale del ministro e la gestione post-fatto a finire nel mirino.
A difendere il governo è intervenuto il presidente della Commissione Trasporti della Camera, il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda, che ha espresso “rammarico per quanto accaduto e per i disagi provocati ai cittadini”, ma ha anche puntualizzato come siano “le compagnie aeree a essere obbligate per legge a garantire assistenza ai passeggeri”. Una precisazione che però non disinnesca l’escalation delle proteste.
Durissimo il commento della deputata di AVS Elisabetta Piccolotti, che va dritta al punto e mette in discussione l’intera permanenza di Salvini al dicastero: “Forse sarebbe il caso che Meloni gli consentisse di lasciare il ministero, visto che è evidentemente una materia che non gli interessa e soprattutto non gli è adatta. Salvini ha bisogno quotidianamente di sparare sciocchezze propagandistiche, non di occuparsi di infrastrutture e trasporti”.
SALVATORE DEIDDA
ELISABETTA PICCOLOTTI
GABRIELLA DI GIROLAMO
ANTHONY BARBAGALLO
RAFFAELLA PAITA
Anche il Movimento Cinque Stelle incalza: la senatrice Gabriella Di Girolamo parla apertamente di "fallimento nel garantire i servizi essenziali", sottolineando come l'episodio rappresenti “l’ennesima dimostrazione dell’incapacità del governo di proteggere i diritti dei cittadini”. Il M5S pretende che il report tecnico promesso al governo venga reso pubblico nella sua interezza, e chiede di verificare se “i passeggeri abbiano corso rischi per la loro sicurezza”.
Dal Partito Democratico, il capogruppo in commissione Trasporti Anthony Barbagallo e il vicepresidente Andrea Casu sottolineano con fermezza che “non è accettabile che, nel 2025, si possano verificare simili guasti senza una trasparente attribuzione delle responsabilità”. I due deputati puntano il dito anche contro i tempi di reazione del leader leghista: “Salvini si è limitato a comunicare, a posteriori, di aver ‘seguito la situazione’. È ora che venga in Aula a riferire con urgenza”.
Ma la richiesta non si ferma al solo ministro. A pretendere spiegazioni sono anche i parlamentari di Italia Viva, che chiedono che in Parlamento vengano audite anche Enav e Tim, l’operatore coinvolto nei problemi di connettività che potrebbero aver inciso sul malfunzionamento. “Il rimpallo di responsabilità sul guasto ai radar del Nord Italia è inaccettabile”, ha dichiarato la capogruppo al Senato Raffaella Paita, che pretende risposte certe: “I cittadini hanno diritto di sapere se sono stati messi a rischio, e soprattutto chi deve rispondere di quanto accaduto”.
Intanto, tra le testimonianze dei passeggeri circolano racconti di notti passate in aeroporto, bagagli smarriti, collegamenti saltati e nessuna assistenza concreta. Famiglie con bambini, anziani, persone con disabilità: tutti lasciati in balìa di un sistema che si è improvvisamente inceppato, senza che nessuno si sia assunto la responsabilità di dare risposte tempestive.
La polemica si allarga e tocca il cuore stesso dell’efficienza del sistema dei trasporti italiani. In un’estate che si preannuncia come tra le più trafficate degli ultimi anni, questo blackout suona come un segnale d’allarme: chi sta controllando la tenuta del sistema? Chi vigila davvero?
Per ora, l’unica certezza è che in Parlamento si prepara una settimana rovente. E che il caso Salvini, stavolta, non potrà essere liquidato con una nota stampa.
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