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29 Giugno 2025 - 12:02
Caos voli per guasto radar: ecco cosa puoi chiedere come rimborso
Chi ha perso un volo ieri, chi ha passato la notte su una brandina a Pisa, chi ha pagato di tasca propria taxi e alberghi. Ora che il traffico aereo è tornato alla normalità negli aeroporti del Nord Ovest, restano i disagi. E con loro, il diritto al rimborso.
«Non è prevista la compensazione pecuniaria fino a 600 euro», mette le mani avanti Kathrin Cois, direttrice di RimborsoAlVolo. «Siamo di fronte a una causa di forza maggiore: un guasto tecnico non imputabile alle compagnie.» Ma ciò non toglie che chi ha subito disagi ha diritto all’assistenza e al rimborso delle spese sostenute, a patto che siano ragionevoli e documentate. Quindi: sì al rimborso di hotel, pasti, bevande e taxi, se necessari e certificati. No al risarcimento automatico. E chi ha visto cancellare il proprio volo? Può chiedere: rimborso totale, volo alternativo o un biglietto in data successiva.
Il blocco nei cieli del Nord Italia avrà comunque conseguenze legali. Il Codacons ha già annunciato un esposto alla Procura di Milano per la possibile fattispecie di interruzione di pubblico servizio: «Un disservizio gravissimo, nel pieno dell’estate, quando migliaia di italiani si spostano per le vacanze», denuncia l’associazione.
Il disastro è iniziato ieri sera, quando il sistema radar del Centro di Controllo d’Area di Milano ha smesso di trasmettere correttamente i dati. Una paralisi. Decolli e atterraggi sospesi per ore. A Orio al Serio sono stati cancellati 17 voli in partenza, dirottati 16 in arrivo. Negli aeroporti milanesi una decina di cancellazioni. A Genova sei voli saltati tra dirottamenti e annullamenti. A Pisa, terminal aperto tutta la notte e 86 brandine allestite. A Fiumicino, ripercussioni contenute. A Bologna, tutto regolare.
A Torino Caselle il bilancio è pesante: otto voli cancellati e quattro dirottati. Un volo Ryanair da Brindisi è finito a Lione, uno da Bruxelles Charleroi è atterrato anch’esso a Lione, uno da Londra Stansted ha cambiato rotta verso Marsiglia e un volo Vueling da Barcellona è tornato indietro. I voli in partenza da Torino verso queste destinazioni sono stati tutti cancellati. Stessa sorte per i voli Torino-Parigi e Parigi-Torino di Air France, e Olbia-Torino e Torino-Olbia di Volotea. L’aeroporto ha potenziato assistenza e biglietteria, mantenendo aperti bar e ristoranti fino a tarda notte.
Il Partito Democratico attacca frontalmente il ministro Matteo Salvini: «Dopo aver messo in ginocchio i treni, ora blocca anche il cielo,» dichiarano i deputati Anthony Barbagallo e Andrea Casu, che hanno depositato un’interrogazione parlamentare urgente. «Passeggeri bloccati a terra per ore, famiglie costrette a dormire in aeroporto, vacanze rovinate. E il ministro? Pubblica un post. Serve chiarezza.»
Anche Assoutenti alza il tiro: «Nel 2025 un singolo guasto non può mandare in tilt mezzo Paese. Serve un sistema alternativo, un piano B. E soprattutto, va verificata la manutenzione dei data center». Il riferimento è alle ondate di calore, che potrebbero aver compromesso le condizioni operative dei sistemi radar.
Intanto l’Enac prova a rassicurare: «Stiamo indagando sulle cause dell’avaria», ha dichiarato il presidente Pierluigi Di Palma. Ma l’effetto è quello di un cerotto su una ferita aperta.
La verità è che 320 voli sono rimasti fermi, con migliaia di passeggeri in balia del caso. E adesso ognuno dovrà arrangiarsi con moduli, scontrini, richieste. In attesa di sapere se, almeno in parte, qualcuno pagherà davvero. Ma non con un post su Facebook.
Secondo il regolamento europeo CE 261/2004, anche in casi eccezionali come quello di ieri, i passeggeri hanno diritto a rimborsi e assistenza: pasti, bevande, alloggio in hotel se necessario, trasporto da/per l’aeroporto e due comunicazioni gratuite. Se questi servizi non sono stati forniti, le compagnie devono rimborsare le spese sostenute, purché ragionevoli e documentate, con ricevute nominative se possibile (specie per i taxi).
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