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27 Giugno 2025 - 11:24
Andrea Cantoni e il nuovo stemma
Si tratterebbe solo di un restyling tecnico. Almeno così lo aveva definito il sindaco Matteo Chiantore, qualche giorno fa, liquidando con leggerezza la questione dello stemma comunale.
“Era pittorico e scansionato, lo rendiamo nativo digitale”, ci aveva detto.
Peccato però che, nel silenzio più totale, senza alcuna delibera di giunta e senza alcun passaggio in Consiglio comunale, quello stemma sia già stato modificato. Già utilizzato in atti ufficiali almeno in un paio di occasioni. E scatta la polemica.
A denunciarlo pubblicamente è il consigliere comunale di opposizione Andrea Cantoni. In un post sui social si è scagliato con forza contro quello che definisce “un gesto arrogante, scorretto e persino irrispettoso verso la storia della città”.
“Tanto tuonò che piovve - commenta - Ecco le priorità dell’Amministrazione Chiantore e il rispetto verso gli organi democratici. Nonostante la richiesta di non trattare l’argomento in Giunta e una mozione urgente presentata da tutti i Consiglieri di minoranza, sull’albo pretorio, in chiusura di un documento ufficiale allegato a una delibera, compare questa porcheria. Perfino in bianco e nero. La croce di San Giorgio (rossa su campo bianco), antichissimo simbolo della nostra Città, diventa bianca e nera. Forse all’ufficio comunicazione sono tutti juventini?”
Non è solo una battuta sul bianco e nero a infiammare il dibattito. Il consigliere Cantoni insiste.
“Siamo alla follia pura: lo stemma è già stato utilizzato senza alcuna delibera, né di Giunta né di Consiglio Comunale”.
E rincara la dose: “Forse per qualcuno lo stemma comunale è un logo da ridisegnare con Canva. Per noi è la storia della città”.
Qualche giorno fa, Cantoni con Marzia Vinciguerra, Massimiliano De Stefano, Elisabetta Piccoli, Paolo Noascone e Antonio Cuomo, ha depositato una mozione urgente dal titolo chiarissimo: “Un nuovo stemma per la Città di Ivrea, parliamone”. Nella mozione si contesta il blitz della Giunta, che vuole approvare in solitaria la nuova versione grafica dello stemma, bypassando ogni discussione consiliare.
Il blitz - ci sa tanto - c'è già stato: il nuovo stemma è già in circolazione.
“Il simbolo di una città deve riflettere sobrietà, eleganza, tradizione. Non può essere trattato come se fosse il logo di un’azienda che cambia font perché va di moda il sans-serif” enfatizza Cantoni.
E ancora: “La realizzazione attualmente in uso presenta numerose difformità rispetto alle consuetudini araldiche italiane. Serve una rivisitazione filologica, non una scorciatoia comunicativa”.
Quindi non si tratta più solo di estetica, ma di metodo. Di rispetto istituzionale.
Tant'è! Cantoni scalpita il sindaco minimizza. “Non cambiamo niente”, continua a dire. “Abbiamo solo eliminato alcuni bordi, cambiato il font della scritta ‘Città di Ivrea’… ma lo stemma resta identico”.
A Cantoni non sembra: "la croce rossa diventa nera, la forma dello scudo cambia, il font si fa più moderno".
E, soprattutto, nessuna delibera lo autorizza. Nessun atto ufficiale ne sancisce l’adozione.
“Il blasone cittadino non è un loghetto qualunque da ridisegnare in silenzio tra un rendering e un’app di grafica vettoriale”, ribadisce Cantoni. La questione è ora sul tavolo del Consiglio comunale, previsto per il 30 giugno. Ma il gesto unilaterale della Giunta potrebbe aver già compromesso il clima.
“Modificare uno stemma senza dibattito pubblico non è solo un gesto estetico. È un messaggio politico” scrive l’Opposizione in un documento. E un messaggio politico che sa di chiusura, di arroganza, di superficialità.
Il rischio? Che una vicenda apparentemente marginale si trasformi in un caso da manuale...
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