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25 Giugno 2025 - 18:05
Il parassita invisibile si diffonde tra i cani e minaccia anche l’uomo (foto di repertorio)
Un parassita quasi sconosciuto sta generando allarme nelle regioni orientali dell’Australia. Si chiama Angiostrongylus cantonensis, ed è noto come “verme polmonare del ratto” o, più di recente, “verme killer”. Negli ultimi anni ha provocato un’ondata crescente di infezioni tra i cani domestici, con esiti gravi e, in alcuni casi, mortali. La sua diffusione è stata favorita da piogge intense, umidità persistente e innalzamento delle temperature, condizioni sempre più frequenti in aree come Sydney e Brisbane. Secondo uno studio condotto dall’Università di Sydney, dal 2020 al 2024 sono stati confermati almeno 93 casi di infezione nei cani. Ma gli studiosi ritengono che i numeri reali siano molto più alti.
Angiostrongylus Cantonensis
Il ciclo del parassita è insidioso. Inizia nei ratti, portatori delle larve, che vengono rilasciate nell’ambiente tramite le feci. Le larve vengono poi ingerite da lumache e limacce, che diventano ospiti intermedi. I cani si infettano ingerendo questi molluschi accidentalmente, magari mentre giocano in giardino o nei parchi, soprattutto dopo giornate di pioggia. Una volta entrato nell’organismo, il verme può migrare fino al sistema nervoso centrale, provocando danni neurologici talvolta irreversibili.
Nel 2022, i casi accertati sono stati 32 in un solo anno, un dato che evidenzia l’intensificarsi del fenomeno in seguito a eventi climatici estremi. Oltre a colpire i cani, l’Angiostrongylus cantonensis può infettare anche l’uomo, sebbene in casi più rari. In Australia, tra il 1971 e il 2018, sono stati documentati 28 episodi di contagio umano. Uno di questi, diventato tristemente noto, riguarda un giovane rugbista di Sydney che aveva ingerito una lumaca per gioco. Le conseguenze furono devastanti: un coma prolungato, gravi danni cerebrali e infine la morte.
Gli esseri umani possono infettarsi anche mangiando frutta o verdura contaminata dalla bava delle lumache, se non adeguatamente lavata. Le manifestazioni più gravi comprendono meningite eosinofila, paralisi e lesioni cerebrali permanenti. Secondo le stime, circa il 18% dei contagi può risultare fatale, mentre il 14% comporta danni neurologici irreversibili. Le autorità sanitarie australiane raccomandano massima attenzione, soprattutto nelle zone più umide e colpite da precipitazioni intense. Si consiglia di lavare con cura frutta e verdura, evitare che i cani entrino in contatto con molluschi o bevano da pozzanghere, usare i guanti durante il giardinaggio e tenere sotto controllo gli animali nei giorni successivi alla pioggia.
L’espansione del “verme killer” rappresenta un esempio concreto di come il cambiamento climatico e l’urbanizzazione stiano creando nuovi spazi per parassiti potenzialmente letali. In questo scenario, i cani si confermano vere e proprie sentinelle ambientali, capaci di segnalare precocemente i rischi per la salute pubblica.
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