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25 Giugno 2025 - 09:24
Stalker condannato: Angelina Mango ritrova la serenità dopo mesi di paura
Dopo mesi di angoscia, Angelina Mango può finalmente tornare a respirare. La giudice per le indagini preliminari di Milano, Sonia Mancini, ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dalla difesa, ponendo fine a una vicenda che ha scosso profondamente l’artista e il suo entourage. L’uomo che per mesi l’ha ossessionata e minacciata, un 47enne affetto da disturbi psichiatrici, è stato condannato a due anni e dieci giorni di reclusione.
Il provvedimento prevede inizialmente la detenzione domiciliare fino a ottobre, poi un trasferimento in una comunità terapeutica dove resterà finché gli specialisti non ne valuteranno l’idoneità a un eventuale reinserimento in libertà. Un segnale forte, che arriva dopo una lunga sequenza di atti persecutori e violazioni delle misure restrittive già disposte nel febbraio 2024.
Tutto era cominciato come un’ammirazione un po’ troppo insistente. Ma la situazione è precipitata velocemente, trasformandosi in un vero incubo. L’uomo ha tempestato la vincitrice dell’ultimo Festival di Sanremo con messaggi, lettere, telefonate. Non solo: ha cercato di raggiungerla fisicamente, alimentando timori concreti per la sua sicurezza personale. In più occasioni ha ignorato i divieti impostigli, continuando a inviarle raccomandate e WhatsApp, anche dopo i domiciliari e l’obbligo assoluto di non contatto.
Angelina Mango
Nel mirino dello stalker era finita anche Laura Valente, madre della cantante ed ex voce dei Matia Bazar, oltre che vedova di Pino Mango. Le due donne hanno vissuto mesi di tensione e paura, fino all’intervento decisivo della magistratura.
L'avvocato Corrado Limentani, difensore del 47enne, ha concordato il patteggiamento con la procura. Una soluzione che ha permesso di evitare il processo, ma che comunque ha fissato dei paletti rigidi: il condannato non potrà uscire dalla comunità terapeutica finché gli specialisti del centro psicosociale del ferrarese non lo riterranno in grado di convivere nuovamente con la libertà.
Per Angelina Mango, questa sentenza segna un punto di svolta. La giovane artista, che ha saputo coniugare talento e forza interiore, ha affrontato la vicenda senza clamore pubblico ma con determinazione. Di recente è stata avvistata sorridente tra il pubblico a un concerto di Olly, segno di una ritrovata serenità.
La vicenda solleva però ancora una volta il velo sul tema delicatissimo dello stalking nel mondo dello spettacolo. Troppo spesso artisti, soprattutto donne, sono esposte a forme di violenza psicologica e minacce da parte di soggetti che scivolano dalla passione all’ossessione.
Negli ultimi anni, casi simili hanno riguardato anche Laura Pausini, Emma Marrone, Arisa, fino alla giovanissima Madame. Tutte accomunate da una vulnerabilità indotta dalla notorietà e dall’uso distorto dei social.
Il caso Mango dimostra quanto sia fondamentale la tempestività della giustizia e il supporto dei centri di salute mentale per garantire tutele sia alle vittime che, nei limiti del possibile, anche agli autori. Il patteggiamento non cancella le ferite, ma offre una cornice di controllo e possibilità di recupero.
Ora per Angelina si apre una nuova fase, quella in cui la paura lascia spazio alla musica. E in cui la libertà personale torna a essere un diritto pieno, non un lusso a rischio.
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