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Lanzo città degli elfi: oltre 8.500 presenze in tre giorni

Successo straordinario per l’edizione 2025 dell’ElfFest

ElfFest 2025

ElfFest 2025

Oltre ottomilacinquecento presenze in tre giorni. Un’ondata colorata, fantastica e transfrontaliera che ha invaso Lanzo Torinese dal 20 al 22 giugno, consacrando ancora una volta l’ElfFest come evento di punta dell’estate nelle Valli. Il Foro Boario, per un intero fine settimana, ha cambiato pelle: si è trasformato in un regno popolato da elfi, fate, gnomi e creature mitologiche, in una celebrazione corale di magia, immaginazione e radici antiche.

Giunto a una nuova maturità organizzativa e identitaria, il festival – promosso da MS Events in sinergia con la Pro Loco di Lanzo – ha richiamato visitatori non solo dal Piemonte, ma da tutta Italia settentrionale, con una presenza significativa anche da Svizzera e Francia.

«Siamo entusiasti del risultato, oltre ogni aspettativa – ha commentato Danilo Massa Bova, presidente della Pro Loco – vedere migliaia di famiglie, giovani e appassionati lasciarsi trasportare dalla fantasia è il premio più grande per tutti i volontari che hanno reso possibile questa magia. L’ElfFest non è solo un evento, ma un’esperienza che unisce cultura, divertimento e identità del nostro territorio. E il nostro obiettivo è continuare a far crescere questa realtà, rendendo Lanzo sempre più un punto di riferimento per il turismo culturale e fantastico».

Nel suo intervento, Massa Bova ha voluto ringraziare «Marco Strega, ideatore dell’ElfFest, e Paola Colledan per averci trasmesso questa visione; l’Amministrazione comunale per il costante supporto e la fiducia; le forze dell’ordine, i Cadetti dei Vigili del fuoco, la Croce Rossa, la Protezione civile e un particolare ringraziamento a Edil Lanzo per la preziosa collaborazione».

Il programma dell’edizione 2025 è stato a dir poco travolgente. Un viaggio scandito da riti celtici, laboratori per bambini, spettacoli di fuoco, concerti, conferenze e rievocazioni storiche. Il Villaggio dei Mercanti ha rappresentato il fulcro del festival: qui, tra tende e stand, si sono alternate figure fiabesche e didattiche come la Gnoma Carmilla, che ha truccato centinaia di bambini con sembianze elfiche; Fata Selene ed Elfo Elleboro, con le loro attività educative; Elfa Arya e Fata Piumetta, impegnate nell’intrattenimento continuo.

Foto di Giuseppe De Troia e Rosa Fragapan

L’evento ha lasciato ampio spazio anche alla dimensione spirituale, con celebrazioni di matrimoni e battesimi celtici officiati dalla Druida Bèllarot, affiancati da sessioni di divinazione con rune e tarocchi. Tra le novità più amate di quest’anno, il suggestivo Labirinto del Fauno, i Pony Unicorno per i più piccoli, gli spettacoli itineranti di giocoleria e fuoco del gruppo Altered_flow, le danze Tribal Fusion delle No Wall Sisters, e le esibizioni musicali con ospiti d’eccezione: Bards of Yesterday, Boira Fusca, The Midnight e i Les Contrabbandiers, portatori del folk francoprovenzale.

Simbolo collettivo del festival, come sempre, è stata la grande accensione del Fuoco Propiziatorio per il Solstizio d’Estate, accompagnata dal Rituale del Grembo guidato dal Druido: un momento di comunione tra sacro e mitico, che ha coinvolto centinaia di partecipanti.

Accanto allo spettacolo, l’ElfFest ha ribadito la propria vocazione culturale, ospitando conferenze e presentazioni letterarie con ospiti come Massimo Centini, Cesare Minucci, Vega Roze, Daniel Roux, il gruppo E.P.A.S., Katia Bernacci e il sociologo Nicola Pannofino. Un’offerta che ha consolidato il ruolo del festival come spazio anche di ricerca, approfondimento e confronto.

Non potevano mancare i due punti ristoro che sono ormai simbolo del festival: la Locanda Elfica, con piatti ispirati alla tradizione e alla fantasia, e il Bar Elfico, attivo ininterrottamente dalle 10 del mattino fino a notte fonda, punto d’incontro tra figuranti, ospiti e visitatori.

Il bilancio dell’edizione appena conclusa è stato definito da tutti gli organizzatori straordinario. Una macchina perfettamente rodata, capace di gestire un afflusso imponente, mantenendo però la dimensione intima e accogliente che ha sempre contraddistinto la manifestazione.

A chiusura della tre giorni, Danilo Massa Bova ha lanciato uno sguardo al futuro: «La soddisfazione che ci portiamo a casa da questa edizione è enorme – ma lo è ancora di più l’entusiasmo per il futuro. Lavoreremo fin da subito all’ElfFest 2026, con l’obiettivo di renderlo ancora più ricco e partecipato».

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