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23 Giugno 2025 - 16:27
Alla sfilata di San Giovanni spunta anche un messaggio contro la guerra
A Torino la Festa di San Giovanni si è confermata uno degli eventi più radicati nella vita cittadina. I festeggiamenti, iniziati mercoledì 19 giugno, hanno attraversato la città con una serie di iniziative che hanno unito cerimonia, intrattenimento e partecipazione civile. Il momento più rappresentativo si è svolto domenica 22, con la grande sfilata in costume che ha animato le vie del centro storico a partire da piazza Palazzo di Città.
Cortei di figuranti in abiti d’epoca hanno ricreato l’atmosfera sabauda con soldati, nobili, popolani e maschere tradizionali piemontesi. Accanto a loro, però, si sono inseriti anche alcuni manifestanti che hanno voluto portare all’attenzione del pubblico un messaggio contro le guerre in corso. La loro presenza ha aggiunto una dimensione contemporanea e riflessiva al corteo, senza generare tensioni né alterare lo svolgimento della manifestazione.
Oltre alla rievocazione storica, la festa ha offerto un ricco programma musicale. Il Conservatorio Giuseppe Verdi ha ospitato il concerto inaugurale, seguito da una serie di esibizioni in piazza Castello e piazza Palazzo di Città. Il gran finale è previsto per martedì 24 giugno in piazza Vittorio Veneto, con uno spettacolo musicale gratuito che vedrà alternarsi artisti italiani e internazionali, presentati da volti noti della televisione.
Anche il tradizionale Farò, il falò con la sagoma del toro, verrà acceso come da tradizione la sera del 23 giugno in piazza Castello. Si tratta di un rito dalle origini antiche, che ogni anno richiama migliaia di persone e mantiene viva una delle simbologie più sentite della cultura torinese. Martedì 24, infine, lo spettacolo pirotecnico sul fiume Po chiuderà la festa con un ritorno ai fuochi d’artificio, dopo la parentesi degli spettacoli aerei con i droni delle edizioni precedenti.
Il Comune ha puntato su un’edizione più ricca, con l’obiettivo di coniugare tradizione, apertura culturale e partecipazione cittadina. Il coinvolgimento dei privati, la programmazione diffusa nei quartieri e l’attenzione alla sicurezza hanno contribuito a rendere la manifestazione accessibile e condivisa. La presenza dei manifestanti contro le guerre ha dimostrato come il senso della festa non sia solo celebrazione, ma anche occasione di dialogo con il presente.
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