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Salute
23 Giugno 2025 - 10:02
Piemonte visite gratuite per i disturbi dell’olfatto: il senso dimenticato
Dal 23 al 27 giugno 2025, anche il Piemonte aderisce a Mettiamocilnaso, una campagna nazionale che offre consulenze gratuite per i disturbi dell’olfatto, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione su una funzione sensoriale spesso ignorata, ma cruciale per la qualità della vita. L’iniziativa, promossa dalla Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale, coinvolge circa 30 centri specialistici in tutta Italia, tra cui due strutture torinesi: la Città della Salute e della Scienza di Torino e l’Ospedale Humanitas Gradenigo.
Prenotare è semplice: basta contattare il numero verde 800 424140 nei giorni feriali. Tutte le informazioni, comprese le sedi aderenti, sono disponibili sul sito ufficiale www.mettiamocilnaso.it.
L’iniziativa nasce per contrastare la scarsa consapevolezza dell’importanza dell’olfatto, ancora oggi considerato un senso secondario rispetto alla vista o all’udito. Eppure, come spiega il professor Giancarlo Pecorari, direttore della struttura complessa di Otorinolaringoiatria all’Università di Torino, l’olfatto è una funzione diagnostica e relazionale fondamentale. In Piemonte, proprio grazie a percorsi mirati, si sono sviluppati modelli terapeutici avanzati che permettono diagnosi sempre più accurate e interventi mirati.
Il problema è più diffuso di quanto si creda. Le disfunzioni olfattive colpiscono fino al 15% della popolazione adulta, con un’incidenza molto alta tra gli anziani: oltre metà degli individui tra i 65 e gli 80 anni ne soffre, e la percentuale sale ulteriormente negli ultraottantenni, in particolare tra gli uomini. Durante la pandemia da Covid-19, più del 50% dei pazienti ha riportato alterazioni dell’olfatto, rivelando quanto il senso, prima trascurato, potesse in realtà rappresentare un indicatore importante di salute.
L’olfatto, infatti, non è solo percezione degli odori, ma uno strumento essenziale di sopravvivenza. Permette di individuare pericoli come fughe di gas o alimenti avariati, ma anche di vivere pienamente esperienze quotidiane: il gusto del cibo, l’igiene personale, la relazione affettiva. Secondo il dottor Luca Raimondo, di Humanitas Gradenigo, è un compagno silenzioso della nostra esistenza, che ci accompagna dalla nascita – con il riconoscimento dell’odore materno – fino alla vecchiaia. Per alcune professioni, come chef, sommelier o profumieri, la perdita parziale o totale di questo senso può essere devastante anche sul piano lavorativo.
Le alterazioni olfattive, però, non sono tutte uguali. Si parla di anosmia in caso di totale incapacità di percepire odori, mentre l’iposmia indica una perdita parziale. Altre forme cliniche sono più complesse: la parosmia distorce gli odori reali, la fantosmia fa percepire odori inesistenti, la pseudosmia porta il cervello a reinterpretare odori immaginari. Disturbi che possono nascere da molte cause: invecchiamento, infezioni virali, riniti, poliposi, malattie endocrine, traumi cranici, esposizione a sostanze tossiche.
Il professor Marco Radici, già presidente della Società Italiana di Otorinolaringoiatria, sottolinea che spesso i pazienti arrivano tardi alla diagnosi. I sintomi si presentano in modo subdolo, con fasi alterne e difficili da interpretare. La conseguenza è che molte persone convivono per anni con una menomazione sensoriale sottovalutata, che però può causare ansia, depressione, isolamento sociale, disturbi alimentari. Una diagnosi precoce e accurata, invece, consente di individuare patologie sottostanti come rinosinusiti croniche o neoplasie, e di intervenire con terapie mirate.
Un esempio è la terapia biologica per la poliposi nasale, che ha dimostrato di migliorare significativamente la percezione olfattiva nei pazienti affetti. Ma ogni intervento efficace parte da un’anamnesi dettagliata, un esame obiettivo accurato e una buona informazione pubblica.
A tutto questo mira “Mettiamocilnaso”, che oltre alla componente clinica propone una nuova cultura dell’olfatto, restituendogli centralità nel discorso sulla salute. Lo conferma anche il professor Marco De Vincentiis, presidente della Sio, che evidenzia come l’olfatto sia un senso antico, strettamente legato alla memoria e alle emozioni. Un odore familiare può rievocare un episodio dimenticato, restituendo a chi ha perso la percezione una parte essenziale del proprio vissuto.
Il messaggio è chiaro: il naso non serve solo a respirare, ma a riconoscere, vivere, ricordare. E prendersene cura è un atto di prevenzione che può migliorare la qualità della vita di milioni di persone.
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