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Venaria saluta Don Danilo nel giorno della Consolata

Dopo dieci anni alla guida della parrocchia di San Lorenzo, il sacerdote tornerà in Sardegna. Grande partecipazione alla Messa celebrata sabato sera a Santa Maria.

Venaria saluta Don Danilo nel giorno della Consolata

Per Venaria Reale, quella di sabato 21 giugno, stata una serata carica di emozioni. Non solo per la tradizionale celebrazione della Consolata ma anche per un saluto che ha toccato il cuore di molti: quello a don Danilo Piras, che a giorni lascerà il Piemonte per tornare nella sua Sardegna.

A presiedere la funzione, nella parrocchia di Santa Maria, c’era proprio lui: don Danilo, volto noto e amato dalla comunità. Per dieci anni ha guidato la parrocchia di San Lorenzo ad Altessano, accompagnando fedeli, famiglie, bambini e anziani nei passaggi più importanti della vita quotidiana. Ora, dopo un decennio vissuto tra incontri, difficoltà e sorrisi, riparte dalla sua terra, nella zona di Cagliari.

La messa, partecipata da centinaia di cittadini si è trasformata in un momento collettivo di riconoscimento, un gesto comunitario per dire “grazie” a chi ha saputo essere presente, con discrezione e ironia. In prima fila c’erano i volti noti delle istituzioni locali, a partire dal sindaco Fabio Giulivi, che ha commentato: "dieci anni sono un tempo lungo, intenso, fatto di momenti belli e anche complessi. Don Danilo li ha affrontati con disponibilità, pazienza, serenità e quel tocco di ironia che da sempre lo contraddistingue. Ci ha mostrato una bella dose di autoironia con cui ci ha insegnato, con intelligenza e umanità, a prenderci un po’ meno sul serio e ad affrontare la vita con più leggerezza. Una persona autentica".

La celebrazione della Consolata a Venaria Reale 

Giulivi ha anche manifestato la propria emozione, raccontando alcuni ricordi personali legati al sacerdote: "Personalmente, mi sento particolarmente legato a lui: è stato proprio Don Danilo a battezzare mio figlio Andrea, un ricordo che porterò sempre con affetto".

Dieci anni sono lunghi e nelle menti dei fedeli riaffiorano tanti ricordi che l'hanno visto protagonista: le visite ai malati, le chiacchierate fuori dalla messa, l’ascolto nei momenti di difficoltà. Don Danilo è stato, per tanti, una figura di riferimento. Non perfetta, come lui stesso ha sempre ammesso con umiltà, ma vicina. Umanissima. E per questo autentica.

Il suo addio apre ora una fase nuova anche per la comunità. La presenza religiosa continuerà, certo, ma con altri volti. E i cittadini si domandano già chi raccoglierà il testimone.

Il rito della Consolata, ogni anno, è una ricorrenza che unisce: credenti e non credenti, praticanti e semplici cittadini. Un simbolo di appartenenza, radicato nella tradizione. Quest’anno, però, ha avuto un sapore diverso. È stato anche un commiato. Un momento in cui la comunità ha riconosciuto il valore del tempo condiviso con una figura che, col passare degli anni, ha saputo guadagnarsi la stima, e spesso l’affetto, di chi vive in città.

Don Danilo, a fine celebrazione, ha salutato i presenti; il suo è stato un arrivederci, più che un addio. Di quelli sinceri. Di quelli che, a Venaria, si ricordano a lungo.

"Ora per te si apre una nuova tappa. Ma ricordati: quando vorrai tornare, Venaria sarà sempre pronta ad accoglierti a braccia aperte. Siamo in fondo la tua seconda casa", questo il saluto che il sindaco Giulivi ha rivolto a don Danilo

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