Cerca

Costume e società

Blanco e la potenza di 'maledetta rabbia': un inno crudo all'autoanalisi"

Blanco esplode di sincerità con "Maledetta rabbia": un crudo viaggio emotivo tra dolore e rinascita, accompagnato da un videoclip visionario e atteso con impazienza dal vivo.

Blanco e la potenza di 'maledetta rabbia': un inno crudo all'autoanalisi"

Blanco

Maledetta rabbia. Due parole secche, dure, che esplodono come un pugno. È questo il titolo del nuovo singolo di Blanco, in uscita il 20 giugno, ed è anche l’emozione che domina il brano, l’ennesima confessione a cuore spalancato di un artista che ha scelto, ancora una volta, di non proteggersi. Dopo aver scalato le classifiche con Piangere a 90, Blanco si tuffa in un’altra immersione emotiva, e ci porta con sé in una canzone che è dolore, rancore, fragilità e rinascita.

Prodotta da Michelangelo, storico collaboratore del cantautore bresciano, Maledetta rabbia si distacca da ogni frivolezza estiva e si presenta come un inno crudo all’autoanalisi, rivestito però di beat incisivi e un’architettura sonora pulsante, che sa essere spigolosa eppure accattivante. Blanco canta e grida, con quella voce roca e graffiata che sembra sgorgare da una ferita aperta, i rimpianti e gli errori di una relazione che si è sbriciolata. Non cerca redenzione: la rabbia è “maledetta” proprio perché necessaria, distruttiva ma anche chiarificatrice.

Il testo è una pugnalata al petto. Niente fronzoli, nessuna metafora zuccherosa. Blanco parla in prima persona e racconta il punto di rottura, l’urgenza di sfogarsi, l’incapacità di trattenersi. Ma lo fa con una potenza poetica che riesce, ancora una volta, a rendere universale l’intimo. Le parole colpiscono dritte nello stomaco, restituendo il senso di smarrimento che si prova quando l’amore si trasforma in una lotta interiore.

A completare l’opera c’è un videoclip visionario, diretto dal collettivo creativo Broga’s, che si collega direttamente a Piangere a 90, quasi fosse il secondo capitolo di una narrazione più ampia. Si parte con atmosfere in bianco e nero, che rimandano a un passato sbiadito, per poi sprofondare in una dimensione psichedelica, fatta di colori esplosivi, personaggi grotteschi, allucinazioni che sembrano uscite da un film di Wim Wenders contaminato da Terry Gilliam. Blanco si muove in questo mondo instabile come un giovane eroe post-romantico, imprigionato nei suoi stessi pensieri.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da BLANCO (@blanchitobebe)

Il brano arriva in un momento cruciale per l’artista. Dopo il tour e le polemiche sanremesi del 2023, Blanco ha intrapreso un nuovo percorso, più intimo e consapevole. Piangere a 90 ha segnato un ritorno di fuoco, diventando uno dei singoli più trasmessi in radio nei primi mesi del 2025. Maledetta rabbia ne è l’evoluzione naturale, ma più rabbiosa, più sporca, più nuda. È la fotografia di un ragazzo di vent’anni che non ha paura di mostrarsi debole, arrabbiato, esposto. In un panorama musicale spesso ingessato e prevedibile, Blanco continua a distinguersi per coerenza e coraggio.

L’attesa per le esibizioni live è alle stelle. Il 27 giugno sarà sul palco del Radio Italia Live – Il Concerto a Palermo, un’occasione in cui, con ogni probabilità, porterà per la prima volta Maledetta rabbia dal vivo. E sarà, c’è da scommetterci, un momento catartico.

In un tempo in cui la rabbia viene nascosta, sedata, medicata, Blanco la prende e la mette al centro di una canzone. Senza chiedere permesso. Senza filtri. Con quella sincerità irruenta che è, nel bene e nel male, il suo marchio.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori