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Vercelli
11 Giugno 2025 - 14:57
Un tratto di viale Garibaldi
VERCELLI. Questa è una “città d'acque” in cui in pieno giugno le fontane storiche (quella “del seminatore” in piazza Roma, quella “dal Lüca” vicino a Sant'Andrea, quella di piazza Sant'Eusebio di fronte al Duomo), seppur a fronte di un ulteriore apposito stanziamento di bilancio di 25 mila euro, sono chiuse e a secco da mesi. Ma nemmeno le fontane tanto strombazzate dalla propaganda di palazzo e realizzate nell'ultimo anno funzionano ancora: nessuno zampillo né sul “nuovo” garden boulevard di viale Garibaldi, né davanti al municipio (dove permangono le transenne ma il cantiere, che avrebbe dovuto concludersi a marzo, è fermo). Probabilmente per riaprirle si attende l'inverno, quando l'acqua ghiaccia.
Il viale Garibaldi - i cui cartelli di cantiere posizionati nell'autunno 2023 annunciavano la fine dei lavori per gennaio 2025, l'unico a non averli letti è l'assessore Massimo Simion che annuncia «siamo in anticipo sui tempi» - da qualche giorno è stato riaperto ai pedoni in tutta la sua lunghezza ma il cantiere è ancora in corso. In ampie zone delle aiuole non esiste più lo strato di pacciamatura con pezzi di corteccia e affiorano dal terreno i tubi dell'impianto di irrigazione; intanto stuoli di giardinieri stanno sostituendo le decine di arbusti già morti dopo pochi mesi (non essendo stato previsto un numero sufficiente di attraversamenti la gente calpesta le aiuole), ma soprattutto manca ancora la pista ciclabile, che il progetto Kipar prevede di realizzare esternamente, sul controviale ovest (togliendo un centinaio di parcheggi). Nel frattempo, quindi, biciclette e monopattini sfrecciano sul viale (ora molto più stretto di quello originario), facendo lo slalom tra i passanti, i dehors dei bar e le lunghe panchine da sala d'attesa di stazione ferroviaria, incuranti del divieto e in assenza di controlli.
Quando finalmente i lavori saranno terminati, il costo della manutenzione delle aiuole del viale - da eseguire completamente a mano, 9 mila metri quadri - è previsto in almeno 200 mila euro l'anno, a cui vanno aggiunti i costi di sostituzione delle alberature e di potatura: il progetto Kipar prevede di togliere tutti gli alberi e di sostituirli con nuovi entro quindici anni, a una media di 23 esemplari l'anno. Ognuno costa mille euro. Vercellesi, avete voluto l'orto botanico realizzato con i soldi del PNRR? Bene: ora, però, i giardinieri dovete pagarli voi; la spesa è di quasi 600 euro al giorno.
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