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06 Giugno 2025 - 17:24
L'opposizione di Brusasco e il sindaco Giulio Bosso
Un provvedimento atteso. E, finalmente, concreto.
A Brusasco, il Consiglio comunale riunitosi giovedì 5 giugno ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal gruppo consiliare di minoranza Per Brusasco e Marcorengo, a firma di Anna Marolo, Carlo Giacometto e Daniele Testore. Il documento, depositato il 15 maggio, chiedeva l’esenzione dal pagamento della TARI 2025 per le utenze domestiche e non domestiche danneggiate dall’alluvione dello scorso 17 aprile.
La proposta, che ha ricevuto l’assenso della maggioranza dopo alcuni emendamenti di tipo procedurale, prevede che le famiglie e le imprese colpite ricevano una bolletta ridotta di oltre il 90%, fino al 99%, in base al numero di domande accolte. In pratica, chi avrebbe dovuto pagare 300 euro potrebbe trovarsi con un importo tra 3 e 30 euro.
Una settantina, secondo le stime, le utenze potenzialmente coinvolte.
«Tra gli obiettivi primari dell'amministrazione comunale di Brusasco, a seguito dell'evento alluvionale del 17 aprile, vi era principalmente due punti: avviare la messa in sicurezza del territorio con lavori di somma urgenza e supportare le circa 70 famiglie alluvionate, prima con la rimozione del fango e dei rifiuti, poi con azioni concrete», ha dichiarato il sindaco Giulio Bosso a margine del voto.
«Il gruppo di maggioranza ha pertanto accolto con favore la proposta del gruppo di minoranza e, apportati alcuni emendamenti a livello procedurale, ha votato favorevole», ha precisato.
Non un voto simbolico, dunque, ma una convergenza su un tema pratico e urgente. L’intervento si colloca in un quadro più ampio di gestione dell’emergenza, che ha coinvolto nei giorni successivi all’alluvione anche la Protezione Civile, volontari e tecnici.
A Brusasco danni dall'alluvione
Il testo della mozione richiama la possibilità, prevista dal Regolamento comunale per l’applicazione della TARI, di introdurre esenzioni in presenza di eventi straordinari o situazioni di grave disagio.
I danni subiti dalle famiglie e dalle attività produttive – soprattutto nella zona colpita dall’esondazione del Rio Trincavenna – hanno dato origine a una richiesta di intervento immediato.
«Questo provvedimento rappresenta la prima e più tangibile boccata d’ossigeno per i cittadini e le attività commerciali che si sono trovati ad affrontare danni ingenti», hanno scritto i consiglieri di minoranza nel comunicato successivo all’approvazione.
Dal punto di vista tecnico, l’individuazione dei beneficiari sarà affidata a una procedura che prevede autocertificazioni asseverate, relazioni tecniche o altra documentazione probatoria. Il Comune dovrà predisporre gli atti attuativi e diffondere l’informazione attraverso i canali istituzionali, con l’obiettivo di garantire trasparenza e rapidità.
Quanto alla copertura economica, le risorse arriveranno da una ricalibrazione del bilancio comunale: in particolare, dal 7% della spesa complessiva per raccolta e smaltimento rifiuti a Brusasco (circa 300.000 euro, quindi 21.000 euro, ndr).
La minoranza, che rivendica l’iniziativa, ha già annunciato nuovi passi: una proposta di esenzione IMU per l’anno in corso e la possibilità di attivare il cosiddetto “bonus acqua” per le utenze colpite. I fondi, in questo caso, potrebbero arrivare dal conto corrente dedicato all’emergenza alluvione, aperto dal Comune e tuttora attivo.
Il provvedimento approvato ieri si inserisce in un contesto amministrativo più ampio, che guarda anche ad altri Comuni colpiti da calamità simili. La mozione, infatti, cita esplicitamente le esperienze di Toscana ed Emilia-Romagna, dove l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha autorizzato esenzioni e sconti straordinari.
Va detto che, al netto della soddisfazione per l’approvazione, il clima non è stato trionfalistico. Né da parte della maggioranza, che ha sottolineato il carattere tecnico e correttivo del suo intervento, né dalla minoranza, che ha mantenuto toni collaborativi ma fermi. Nessuna polemica, nessun proclama.
Solo un passo – importante, ma ancora iniziale – in una fase di ricostruzione che per molte famiglie si preannuncia lunga.
Il Comune sarà chiamato ora a gestire la parte più delicata: quella dell’attuazione. Se i criteri saranno chiari e i tempi rapidi, l’esenzione potrà davvero trasformarsi in un sollievo concreto per chi ha perso molto. In caso contrario, rischia di restare un provvedimento sulla carta.
La sfida, insomma, è solo cominciata.
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