AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
04 Giugno 2025 - 15:44
Manganiello con il sindaco di Bollengo Sergio Ricca
Ci sono onorificenze che si consegnano con un gesto cerimoniale, tra squilli di tromba e saluti impeccabili. E poi ci sono onorificenze che raccontano una vita. Quelle che, quando vengono affidate a un nome, lo fanno brillare non solo per il ruolo ma per l’anima che ci sta dentro. Come è successo a Alessandro Manganiello, Vice Brigadiere dei Carabinieri e cittadino di Bollengo, che il 2 giugno, in una Piazza Castello gremita, ha ricevuto il titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Un titolo? Sì. Ma soprattutto una stretta di mano della Nazione a un uomo che ha fatto della propria divisa una scelta di vita quotidiana, e non una semplice uniforme da indossare.
Manganiello, già Cavaliere della Repubblica, non ha mai cercato riflettori. Ha scelto, invece, di essere presente dove c’è bisogno. Oggi è capo equipaggio alla Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ivrea, ma per chi lo conosce — colleghi, amici, cittadini — è prima di tutto un esempio di coraggio silenzioso e profonda umanità. Quella che non si insegna nei manuali, ma si riconosce nei gesti.
Nel 2022, durante un turno di pattuglia come tanti, si è trovato faccia a faccia con due ladri che avevano appena derubato un’anziana. Inseguimento. Colluttazione. Rischio personale. Ma anche sangue freddo e determinazione. Li ha fermati, li ha arrestati. È stato encomiato dal Comando Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta. Ma chi lo conosce sa che non si è mai vantato di quell’episodio. Ha semplicemente fatto il proprio dovere. Con quella dignità che non chiede mai applausi.
Durante la pandemia, quando il mondo si fermava e la paura cresceva, Alessandro Manganiello c’era. Come carabiniere, certo. Ma anche come cittadino, come volontario, come essere umano che ha scelto di esserci anche fuori servizio. Per dare una mano, per ascoltare, per aiutare.
A Torino, durante la cerimonia della Festa della Repubblica, è stato il Prefetto Donato Cafagna a premiarlo ufficialmente. Ma accanto a lui, a condividere l’orgoglio e l’emozione, c’era anche il sindaco di Bollengo, Luigi Sergio Ricca, che con parole semplici ha detto tutto: “Questo riconoscimento è un tributo a chi mette sé stesso al servizio degli altri”.
E allora, tra le tante medaglie consegnate quel giorno, ce n’era una che portava con sé qualcosa in più. La storia vera di un uomo che non cerca gloria ma giustizia, che non cerca titoli ma responsabilità, che non cerca potere ma rispetto.
La Repubblica ha voluto dire grazie ad Alessandro Manganiello. E con lei, lo diciamo anche noi. Perché in un tempo in cui è facile perdersi, lui ci ricorda cosa significa davvero essere presenti.
Non per dovere. Ma per amore.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.