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Biella, Festa della Repubblica sotto il temporale: cerimonia militare annullata per maltempo

La pioggia ferma l’evento in piazza Duomo, ma non spegne lo spirito del 2 giugno: ai giovani consegnate copie della Costituzione. “Riscoprire i diritti e i doveri di una Repubblica viva”

Biella, Festa della Repubblica

Biella, Festa della Repubblica sotto il temporale: cerimonia militare annullata per maltempo

Il 2 giugno a Biella si è aperto con cielo plumbeo, tuoni e grandine. Una giornata che avrebbe dovuto essere di festa, di memoria e di cerimonia solenne si è trasformata in un’occasione mancata per via del maltempo che ha costretto la Prefettura ad annullare l’evento militare previsto in piazza Duomo. “Con rammarico”, ha commentato la prefetta Elena Scalfaro, annunciando la decisione di posticipare la consegna delle Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, che verrà riorganizzata in data da definire.

Ma se l’asfalto bagnato ha impedito l’alzabandiera e la parata, non ha fermato la riflessione civile e il passaggio simbolico del testimone democratico alle nuove generazioni. Proprio nella giornata in cui si celebra la nascita della Repubblica Italiana, a Salussola e Crevacuore – due Comuni della provincia biellese – i sindaci Manuela Chioda e Corrado Garlanda hanno consegnato copie della Costituzione agli studenti delle scuole locali, accompagnati dalla consigliera regionale Elena Rocchi, esponente della Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale.

Un gesto semplice ma denso di significato. Perché la Costituzione, nella sua sobria veste tipografica, è ancora oggi l’unico vero simbolo collettivo capace di unire l’Italia nella memoria e nel presente. Lo ha ricordato la stessa Rocchi, rivolgendosi ai ragazzi: È un documento vivo e attualeha detto – nel quale trovano fondamento i nostri diritti e i nostri doveri di cittadini di una nazione moderna, libera e democratica. Conoscerla è fondamentale oggi come nel 1946”.

In un tempo segnato da disillusione politica, crisi istituzionali e sfiducia diffusa, il richiamo alla Costituzione non è retorico ma necessario. È lì che si leggono – nero su bianco – i principi fondanti della Repubblica, nata da un referendum che nel 1946 cambiò il volto di un Paese distrutto dalla guerra. La centralità della persona, l’uguaglianza sostanziale, la libertà di opinione, il lavoro come diritto e dovere, la scuola pubblica, la partecipazione. Tutti temi che, come ha ricordato Rocchi, vanno riscoperti per ricostruire il rapporto tra cittadini e istituzioni, oggi logorato da anni di sfiducia e distanza.

Anche per questo, ha aggiunto la consigliera, “il 2 giugno non deve essere solo celebrazione, ma occasione per un rinnovamento autentico. Serve ricordare che essere cittadini non significa soltanto ricevere diritti, ma anche assumersi responsabilità”.

La pioggia di Biella, dunque, non ha lavato via la memoria. L’ha solo rimandata a un’altra data, lasciando però intatto il senso civile della giornata, in un tempo in cui il significato di parole come “Repubblica”, “costituzione” e “unità nazionale” ha bisogno di nuove narrazioni, nuove voci, nuovi contesti.

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