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Sanità
02 Giugno 2025 - 09:34
Estate e pediatria: nasce il Day Service a misura di bambino
Niente ferie per la salute dei più piccoli. All’Ospedale Maggiore di Chieri quest’estate cambia il volto della pediatria, ma non la qualità delle cure. Dal 15 giugno al 15 settembre 2025, per rispondere al consueto calo di accessi, la struttura sanitaria avvia un servizio ambulatoriale di pediatria a accesso diretto, attivo ogni giorno dalle 8 alle 16, che promette di rivoluzionare l’organizzazione estiva delle cure infantili sul territorio dell’ASL TO5. Niente più code o passaggi intermedi: i genitori potranno accedere direttamente a visite ed esami pediatrici, evitando i lunghi tempi d’attesa e i giri a vuoto tra reparti. Un cambio di rotta che nasce da un dato oggettivo – in estate le presenze si riducono drasticamente – e da un’esigenza concreta: ottimizzare le risorse senza sacrificare l’efficienza.
La riorganizzazione prevede la sospensione temporanea di due posti letto nella degenza pediatrica, come già avvenuto negli anni scorsi. Ma stavolta non ci si limita a chiudere: si ripensa tutto. Al loro posto, il nuovo Day Service pediatrico offre un’alternativa agile e centrata sul paziente, modellata su bisogni stagionali reali. I casi più gravi, quelli che richiedono un ricovero notturno o una gestione d’urgenza, verranno invece presi in carico dalla pediatria dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri, in un’ottica di rete ospedaliera integrata.
Nessuna modifica invece per il punto nascita di Chieri, che continuerà a funzionare 24 ore su 24, garantendo l’intero spettro di attività ordinarie – parto, nido e neonatologia – senza soluzione di continuità. Per i futuri genitori del territorio, quindi, nulla cambierà. E anche per i neonati, la sicurezza è assicurata.
Nuovo servizio pediatrico
A chiarire la visione strategica dietro questa riorganizzazione è il Direttore Generale dell’ASL TO5, Bruno Osella: “In estate, a fronte di un minor numero di accessi, è necessario riorganizzare la gestione dei pazienti pediatrici. Concentrare l’attività su un singolo presidio ci permette di mantenere alta la qualità delle cure anche nei periodi di bassa affluenza”. Un concetto semplice ma cruciale, in un’epoca in cui la sanità pubblica combatte contro limiti di budget, carenze di personale e una domanda sempre più articolata.
L’esperimento di Chieri, se funzionerà, potrebbe diventare un modello replicabile anche altrove. Perché non si tratta di un semplice taglio estivo, ma di un approccio flessibile e proattivo, in cui la diminuzione degli accessi non è subita ma trasformata in opportunità. In un contesto segnato da croniche difficoltà organizzative, un progetto così adattivo potrebbe rappresentare una strada percorribile anche da altri ospedali, soprattutto in territori dove la dispersione demografica e la stagionalità impongono soluzioni non convenzionali.
A conti fatti, la vera novità non è solo nell’accesso diretto o negli orari prolungati, ma nell’idea di fondo: che l’assistenza pediatrica possa e debba essere personalizzata, efficiente e mobile, capace di seguire i bisogni senza restare inchiodata a vecchi schemi. A Chieri si prova a cambiare. E lo si fa partendo da chi ha più bisogno di protezione: i bambini.
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