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Torino balla con l’Africa: oltre 4 mila persone al Festival Panafricano, ora si attende il gran finale tra musica, diritti e identità

Un progetto che parla al futuro: tra talk sui diritti, spettacoli e bambini sul palco, la città scrive una nuova pagina di convivenza e orgoglio multiculturale

Torino balla con l’Africa

Torino balla con l’Africa: oltre 4 mila persone al Festival Panafricano, ora si attende il gran finale tra musica, diritti e identità

Oltre 4 mila persone hanno già risposto “presente” nei primi tre giorni del Festival Panafricano 2025, andati in scena il 23, 24 e 25 maggio tra concerti, talk e spettacoli nei giardini Ginzburg e al CAP10100 di corso Moncalieri. Ma il cuore della festa deve ancora battere più forte: Torino si prepara al gran finale, previsto per il 31 maggio, 1 e 2 giugno, con un programma fitto di eventi e ospiti d’eccezione. È il canto libero di una città che sceglie di abbracciare l’Africa, di scardinare i pregiudizi e costruire ponti tra culture, storie e generazioni.

La cultura è il miglior antidoto contro la paura e il razzismo”, ha ribadito Jerome Bohui Gohoure, presidente dell’Associazione Panafricando, promotrice della manifestazione con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte. Un messaggio chiaro, già emerso nella cerimonia inaugurale con la presenza della Vicesindaca Michela Favaro, della presidente del Consiglio comunale Mariagrazia Grippo, del Console Generale del Marocco e di una delegazione dalla città ivoriana gemellata Daloa. Sul palco, al suono delle bandiere panafricane, la sfilata del gruppo Panafrican Style ha reso visibile un ideale potente: una Torino plurale, che riconosce e celebra la sua anima afrodiscendente.

Il festival, completamente gratuito e aperto a tutti, mette al centro le comunità africane, afrodiscendenti e di seconda generazione. Nei giorni conclusivi si parlerà anche di cittadinanza referendiaria, attraverso dibattiti pomeridiani animati da attivisti e giovani afroitaliani. Sabato e domenica riflettori accesi su clima, giovani, agricoltura sostenibile, e domenica una tavola rotonda con il giornalista Luca Attanasio affronterà i temi dello sfruttamento delle risorse e della rivoluzione verde africana.

Lunedì 2 giugno spazio alle storie di successo dalla diaspora: la chef Tracy Eboigbodin, nota come Tracy B e vincitrice di MasterChef Italia, racconterà il suo percorso di integrazione attraverso la cucina; l’attore Haroun Fall parlerà di cinema multiculturale; il cestista Momo Touré porterà la voce dello sport come ponte tra Italia e Africa.

Sul fronte artistico, grande attesa per il collettivo guidato da Paula Doyle (Namibia) e Diarra (Mali), che esplorerà in scena l’identità della nuova cittadinanza afroitaliana con teatro e musica. La delegazione malgascia dalla Svizzera, con oltre 50 rappresentanti, animerà la festa con musiche folkloristiche tradizionali, mentre la direttrice artistica Fé Avouglan sorprenderà ancora con un nuovo show che fonde lirica e oralità africana.

Il culmine della festa sarà lunedì: il pomeriggio dedicato ai bambini del quartiere Aurora, protagonisti del saggio finale dell’Aurora Children Lab, laboratorio multiculturale che ha coinvolto decine di famiglie. E poi il gran concerto serale con l’energia hip-hop e afrobeat di Tommy Kuti, Amoro e ExoEsa – alias Esa Abrate – per un’esplosione sonora che farà vibrare le rive del Po fino a notte fonda.

Il Festival Panafricano si conferma così un appuntamento imprescindibile per la Torino che accoglie, ascolta e valorizza. La partecipazione di delegazioni africane internazionali, dai Paesi Maghrebini al Burkina Faso, è la prova che qui non si celebra una comunità, ma una rete globale di umanità. L’appello degli organizzatori è semplice e potente: “Venite numerosi. Partecipate. Ballate con noi. Perché nel sorriso di una Torino africana, c’è il futuro che vogliamo costruire insieme.”

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