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La rabbia dei residenti ATC: "54 alloggi vuoti: chi li mantiene?"

I cittadini chiedono di aprire bandi di autorecupero per ristrutturarli e metterli a disposizione

La rabbia dei residenti ATC: "54 alloggi vuoti: chi li mantiene?"

Case Atc vuote

Ci sono 54 alloggi popolari vuoti. Inagibili per le cause più svariate, ma comunque chiuse. 

Accade in corso Piemonte e via Foglizzo, a Settimo Torinese, in barba ad una crisi abitativa senza precedenti che coinvolge parecchie famiglie. Case costruite con denaro pubblico che restano inaccessibili e disabitate. Intanto, chi vive sull’orlo della povertà, chi affronta affitti insostenibili o chi dorme con l’angoscia di uno sfratto imminente, guarda a quelle porte sbarrate come a un sogno negato. I residenti, esasperati, gridano la loro indignazione, ma si scontrano con un muro di immobilismo burocratico, di promesse mai mantenute.

“Perché queste case non vengono assegnate a chi ne ha un bisogno disperato? Chi si fa carico dei costi di manutenzione di alloggi lasciati al loro destino? E soprattutto, perché nessuno ci dà risposte chiare?” chiedono gli inquilini in una lettera inviata ai giornali e alle redazioni dei media televisivi che è un vero e proprio atto d’accusa. La situazione, denunciata da anni, è uno degli argomenti di discussione di tutti gli abitanti delle case ATC.

Non si tratta di semplici appartamenti vuoti: ogni alloggio inutilizzato è un’opportunità negata, una famiglia costretta a vivere in condizioni di precarietà. E mentre il degrado avanza, con finestre rotte e muffa che si mangia i muri, il silenzio delle istituzioni diventa complice di un’ingiustizia che non può più essere tollerata.

Eppure, le soluzioni esistono e non sono un mistero. In altri territori, le agenzie territoriali per la casa hanno dimostrato che è possibile trasformare l’abbandono in opportunità.

I bandi di auto-recupero, per esempio, permettono a nuclei familiari in difficoltà di ristrutturare alloggi sfitti, restituendo loro dignità e un tetto sopra la testa. A Settimo, invece, il tempo sembra essersi fermato. Nessun bando, nessuna iniziativa concreta, solo un susseguirsi di richieste inascoltate e risposte vaghe.

I cittadini, stanchi di essere ignorati, chiedono con forza un cambiamento immediato: un sopralluogo ufficiale per verificare lo stato di degrado degli alloggi, la pubblicazione di un bando di auto-recupero che dia speranza a chi ne ha bisogno, e un incontro diretto con una delegazione di residenti per affrontare una situazione che non può più essere rimandata.

Ogni casa vuota rappresenta una famiglia che potrebbe ricostruire il proprio futuro, un bambino che potrebbe crescere in un ambiente dignitoso, una comunità che potrebbe ritrovare fiducia nelle istituzioni.

La pazienza dei residenti è al capolinea: non si tratta di chiedere favori, ma di pretendere rispetto. L’ATC, la giunta comunale, i consiglieri regionali e i parlamentari del territorio non possono più nascondersi dietro scuse o rimpalli di responsabilità. Devono agire, e devono farlo ora.

Non è accettabile che, in una città che si vanta di essere attenta ai bisogni dei suoi cittadini, 54 case popolari restino un simbolo di spreco e abbandono. Le famiglie di corso Piemonte e via Foglizzo vogliono trasparenza, risposte concrete e, soprattutto, un impegno reale per rimettere in gioco un patrimonio pubblico che appartiene a tutti.

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