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28 Maggio 2025 - 21:51
Alessio Bertinato, il primo cittadino di Barone Canavese.
C’è un piccolo comune nel cuore del Canavese che oggi brilla agli occhi d’Italia, non per la sua grandezza, ma per la forza delle sue scelte. Barone Canavese entra ufficialmente nel prestigioso dossier nazionale “Comuni Rinnovabili” di Legambiente, un riconoscimento che fotografa anni di impegno silenzioso ma concreto verso un futuro più pulito, più giusto e più sostenibile.
Il sindaco Alessio Bertinato, con un’emozione che traspare in ogni parola, racconta: “Il fatto che il Comune di Barone sia inserito nel dossier nazionale dei Comuni Rinnovabili di Legambiente non può che riempirci d’orgoglio, perché si tratta di un riconoscimento valido su scala nazionale. È un lavoro che si protrae negli anni – commenta il primo cittadino - e abbiamo sempre colto ogni opportunità, partecipando a tutti i bandi e contributi per l’efficientamento energetico, sia a livello regionale sia nazionale. Siamo quindi felici che anche l’impegno di un piccolo comune per una transizione energetica sostenibile e immediata venga riconosciuto e premiato a livello nazionale”.
Il report “Comuni Rinnovabili” è presente sul sito di di Legambiente: un simbolo di energia pulita e buone pratiche che premiano i territori virtuosi come Barone Canavese.
E non è retorica: i numeri del report di Legambiente parlano chiaro. In Italia, negli ultimi vent’anni, le energie rinnovabili sono passate da 20.222 MW a oltre 74.000 MW installati, una crescita del +267%, grazie a oltre 1,8 milioni di impianti. Il fotovoltaico è esploso, l’eolico ha trovato terreno fertile anche in contesti insospettabili e l’idroelettrico continua a giocare un ruolo prezioso. L’Italia oggi si piazza al secondo posto in Europa, subito dietro la Germania, per numero di occupati nel settore delle rinnovabili, con ben 212mila persone, di cui 135mila solo nel campo delle pompe di calore.
Ma dietro questi numeri ci sono comunità, persone, sindaci, associazioni, volontari. E dietro Barone Canavese, c’è anche un altro sogno che si realizza. Proprio in questi giorni è stato firmato il protocollo d’intesa tra la Città Metropolitana di Torino, Terre dell’Erbaluce ODV e undici comuni per il “Sentiero delle Pietre Bianche”, un tracciato naturale che non è solo un cammino, ma un simbolo di legame con la terra, con la storia e con le persone.
“In merito al “Sentiero delle Pietre Bianche”, gestito dall’associazione Terre dell’Erbaluce ODV di cui sono presidente, siamo davvero felici”, afferma il sindaco Alessio Bertinato. “L’iter per l’approvazione del protocollo con gli undici comuni si è finalmente concluso, con la Città Metropolitana di Torino come capofila. Un traguardo importante, che ci consente di mantenere la registrazione del sentiero nel catasto regionale sentieristico e di contare sul prezioso supporto di tutti i comuni coinvolti”.
“Questo risultato – aggiunge Bertinato – ci onora, ma ci carica anche di una grande responsabilità: garantire che il sentiero resti sempre curato, segnalato e, soprattutto, vivo. Lo faremo insieme, collaborando con le associazioni del territorio e le scuole, affinché il “Sentiero delle Pietre Bianche” continui a essere un luogo di bellezza, storia e appartenenza per tutti”, conclude.
Durante l’evento di presentazione, il “Sentiero” si è animato innanzi agli occhi di tutti, grazie al passaggio suggestivo dal maneggio dell’Erbaluce Riding Club. E, come ogni festa che si rispetti, non poteva mancare un brindisi speciale: la Cantina Produttori Erbaluce di Caluso ha regalato ai partecipanti un assaggio autentico del territorio, mentre il Molino Roccati ha deliziato i presenti con le tradizionali paste d’melia, dolci tipici che raccontano, morso dopo morso, la storia di queste terre.
Il Comune di Vische ha accolto tutti con calore per l’aperitivo finale, suggellando un momento che ha il sapore della vittoria collettiva. Perché dietro ogni protocollo, ogni numero, ogni premio, ci sono mani, volti, nomi. E a Barone Canavese oggi si respira non solo aria pulita, ma anche un entusiasmo raro: quello di chi sa che la sostenibilità non è solo una parola alla moda, ma una responsabilità condivisa, costruita passo dopo passo. Proprio come si cammina lungo il "Sentiero delle Pietre Bianche".
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