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1 milione e 800 mila euro per avviare il progetto del sottopasso a Ciriè. Il Consiglio si infiamma sui costi di gestione e sulle tempistiche

"Lo slittamento potrà essere di un anno, quindi non nel 2025, ma nel 2026” il commento della sindaca Devietti. Per il PD "sembra prevalere la logica dell’inaugurazione a tutti i costi"

1 milione e 800 mila euro per avviare il progetto del sottopasso e del Movicentro a Ciriè. Il Consiglio si infiamma sui costi di gestione e sulle tempistiche per la realizzazione dell'opera

1 milione e 800 mila euro per avviare il progetto del sottopasso e del Movicentro a Ciriè. Il Consiglio si infiamma sui costi di gestione e sulle tempistiche per la realizzazione dell'opera

Durante il consiglio comunale di lunedì 26 maggio il dibattito si è acceso sulla questione della Ferrovia Torino-Ceres e sui lavori che dovrebbero portare alla realizzazione del sottopasso stradale di via Torino. La sindaca Loredana Devietti ha introdotto il tema commentando “finalmente entriamo nel vivo della questione” che da circa 10 anni anima la cittadinanza.

Devietti ha annunciato che la regione Piemonte ha trasmesso una convenzione per anticipare l’avvio dei lavori. Il documento prevede lo stanziamento di 1 milione e 700 mila euro, che verranno impiegati per iniziare due dei lavori previsti. Nello specifico, 700 mila euro verranno utilizzati per saldare i costi, già sostenuti dall’amministrazione, legati ai lavori di progettazione e allo studio di fattibilità, mentre i restanti verranno impiegati per acquisire le aree su cui verrà realizzato il cantiere. La giunta ha inoltre ricordato che i finanziamenti saranno destinati anche alla realizzazione del Movicentro, concepito per diventare “un’area di interscambio per il trasporto gomma-ferro”.  

Dopo l’intervento della sindaca, i consiglieri PD Marta Vittone e Federico Ferrara hanno manifestato alcune perplessità sull’aspetto economico del progetto. Infatti, bisogna ricordare che l'intervento avrà un costo totale di 19 milioni e 800 mila euro, un quadro che peraltro è quasi il doppio rispetto alla stima iniziale di 10,5 milioni di euro. I consiglieri del PD hanno quindi interrogato l’amministrazione sulla possibilità che questa stima aumenti nuovamente nel tempo e hanno chiesto chiarimenti sulla previsione di spesa per i costi di gestione e di manutenzione che l'amministrazione dovrà sostenere una volta realizzata l'opera.

La sindaca ha risposto chiarendo che il finanziamento di 1,7 milioni è solo un anticipo. La Regione Piemonte dovrà successivamente reperire al Ministero l’intera somma per completare il progetto, ma le tempistiche non sono ancora chiare. “L’interruzione della linea e il rincaro materiali hanno definito la necessità di modificare il piano, raddoppiando i costi di realizzazione dell’opera – ha commentato Devietti - Lo slittamento potrà essere di un anno, quindi non nel 2025 come previsto, ma nel 2026”.

Rispetto ai costi di gestione il consiglio ha dato la parola alla dirigente dell’Ufficio Tecnico, l’architetta Maria Teresa Noto, che è intervenuta senza dare una previsione esatta dei costi di manutenzione. “I costi non li abbiamo ancora previsti” ha commentato la sindaca. “Li conosceremo quando le aree saranno utilizzate” ha concluso Noto. Di fatto, allo stato attuale non esiste un piano dettagliato che illustri come verranno coperti i restanti fondi, né un cronoprogramma aggiornato per la realizzazione dell’opera. 

Su questo punto Ferrara ha incalzato sostenendo “mi sembra strano non avere una previsione dei costi di manutenzione. Pensavo di avere almeno una stima, invece la notizia è che lo scopriremo solo quando sarà inaugurata l’opera. Questo vuol dire per le future amministrazioni non sapere a cosa si va incontro. Il rischio è che siano i cittadini a pagare i costi di gestione di quest’opera”. 

A questo proposito, il consigliere Carlo Laziosi ha preso la parola cercando di ridimensionare le richieste dei consiglieri del PD, spingendo il consiglio a “vedere con ottimismo quest’opera” e a concentrare l’attenzione sulla necessità di accedere ai finanziamenti per realizzarla, prima di pensare a come mantenerla.

A queste parole, Vittone ha risposto in tono severo “non si tratta di essere ottimisti o pessimisti. Si tratta di sapere che cosa costerà la manutenzione. Io domani vado a comprare una macchina, ma voglio sapere quanto consuma e quanto mi costerà. Domani le future amministrazioni dovranno gestire i costi. In una qualsiasi impresa si fa la previsione dei costi. Nessuno vuole lo zero preciso, ma almeno una stima dei costi”.

In una nota uscita il giorno successivo il PD è ritornato sulla questione sostenendo che "l’attuale amministrazione, in carica fino al 2027, sembra più interessata a “mettere il timbro” sulle opere pubbliche piuttosto che a riflettere sulle loro reali conseguenze nel tempo. Ogni impresa e ogni famiglia, prima di avviare un progetto, valuta attentamente la sostenibilità economica a lungo termine. Qui, invece, sembra prevalere la logica dell’inaugurazione a tutti i costi. E poi… buona fortuna a chi verrà dopo".

In coda alle critiche del centrosinistra si è inserito il consigliere di FdI Davide D’Agostino, che ha allargato il dibattito sollevando la questione della linea Torino-Ceres, che è oggetto di discussione in sede regionale. Ad oggi il treno diretto arriva fino a Germagnano e la riapertura completa della linea è prevista nel 2026. “Immaginare di difendere quella tratta se qui non riusciamo a risolvere questo nodo significa mettere il carro davanti ai buoi” ha commentato il consigliere, richiamando l’attenzione sulla necessità di mantenere una coerenza tra i progetti cittadini e il macro-progetto della linea Torino-Ceres e mantenendo l’attenzione sulle opere accessorie come il parcheggio. 

La sindaca Devietti ha quindi rassicurando il consiglio sulla realizzazione del Movicentro, che verrà destinato anche all’ampiamento dei parcheggi. “Quest’opera si farà perché ci rendiamo conto dell’esigenza di parcheggi, che peraltro si estende a tutta la città”. Inoltre, la sindaca ha voluto ricordare gli sforzi fatti dall’amministrazione attuale per iniziare un progetto di cui si parla di circa 10 anni. “Questo sindaco ha fatto tutto quello che poteva fare per arrivare fino a qui. Tutta la giunta mi ha sempre sostenuta in questa battaglia, che ho portato in ogni dove. Oggi non si parlerebbe di Ceres se noi non avessimo combattuto per fare di Ciriè una stazione porta” ha commentato. “Spero di andare insieme a voi nella direzione della realizzazione di quest’opera” ha infine concluso la sindaca.

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