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17 Maggio 2025 - 14:27
“La Torino-Ceres non può essere pensata come slegata dal territorio”. Così il sindaco di Lanzo Torinese, Fabrizio Vottero, ha inaugurato il panel sulla linea ferroviaria Torino-Ceres, organizzato questa mattina presso il centro polivalente Lanzoincontra, e la mostra fotografica organizzata dall’Osservatorio sulla ferrovia Torino-Ceres in collaborazione con il Comune di Lanzo e il Museo Ferroviario Piemontese.
Le fotografie esposte testimoniano una storia, tanto lunga quanto complicata, della ferrovia che attraversa le Valli di Lanzo, e che la mostra riassume nella frase “Da eterna incompiuta a motore di sviluppo”. Ed è proprio a partire da queste parole che i relatori presenti hanno definito i loro interventi.
Luigi Cantamessa, direttore generale Fondazione FS, Marco Gabusi, assessore ai trasporti, Regione Piemonte e Sonia Cambursano, consigliere delegato al Tursmo, Città metropolitana di Torino non erano presenti a causa di impegni istituzionali, ma hanno lasciato alcuni video messaggi che sono stati proiettati sul grande schermo e condivisi con il pubblico.
L’assessore Gabusi ha esordito sostenendo l’importanza di rivitalizzare il territorio delle Valli di Lanzo attraverso la ristrutturazione del trasporto pubblico su rotaia. A questo proposito, ha ricordato che a partire da maggio è stata attivata la linea Alba-Germagnano. Tuttavia, ad oggi chi volesse continuare con un treno diretto fino al comune di Ceres, dovrà ancora aspettare la fine dei lavori. “Quest’estate sarà ancora un momento di stop della linea, che ci consentirà di arrivare in autunno con un servizio potenziato” ha commentato l’assessore, promettendo che i lavori verranno terminati entro l’anno 2027.
In linea con le parole di Gabusi, Luigi Cantamessa commenta: “Mi impegnerò affinché il potenziamento tecnologico non vada mai a stridere con la bellezza del territorio. Il mio auspicio è di avere un ammodernamento delle infrastrutture, magari in stile 900, un moderno elettrotreno, e magari un’antica locomotiva che possa portare su e giù, com’era un tempo, i turisti che riscoprono il territorio delle Valli di Lanzo”.
Un ammodernamento che dovrebbe definirsi su due livelli. Da una parte, il rilancio della ferrovia ha l’obiettivo di favorire il trasporto per i pendolari che quotidianamente viaggiano da e per Torino. Dall’altra, si auspica una crescita del numero di turisti e di rivitalizzare dunque il turismo che ha fatto parte della storia delle Valli di Lanzo per molto tempo.
A questo proposito, Gian Luca Vignale, Assessore al patrimonio della Regione Piemonte, ha ricordato il progetto regionale di realizzare un Museo Ferroviario Regionale Diffuso, un’iniziativa che intende trasformare stazioni storiche, mezzi rotabili e tratte ferroviarie in un sistema museale unico in Italia. “Abbiamo fatto un investimento di 4,3 milioni di euro per ristrutturare la stazione di Porta Milano, chiusa dal 1990, grande opportunità di rappresentazione del museo. Entro il 31 12 del 2026 dobbiamo concludere i lavori” ha comentato l’assessore.
Gian Luca Vignale, Assessore al patrimonio della Regione Piemonte
Ma non è oro tutto quello che luccica. A questi interventi, infatti, segue quello di Alessio Stefanoni, delegato CNA, che porta al centro discorso una serie di problematiche legate a questo progetto. In particolare, Stefanoni ha introdotto un tema ampiamente discusso durante il panel: il costo del biglietto. “Il tema del costo del biglietto è molto importante e riflette il tema dell’utilizzo della ferrovia: oggi la maggior parte delle entrate proviene dagli studenti. Non possono essere solo loro, altrimenti rischiano di essere gli unici a pagare i costi di questa ferrovia” ha commentato. Su questo è intervenuto anche Alberto Avetta, consigliere regionale di minoranza, membro della Commissione trasporti. “Il problema del biglietto è molto difficile da risolvere, però dobbiamo darci un obiettivo e dei tempi”. La soluzione? Ancora nessuna, ma almeno è stata proposta la possibilità di fare un biglietto integrato o di un abbonamento per studenti.
Un’altra criticità che potrebbe sorgere è l’utilizzo che effettivamente viene fatto del servizio ferroviario. “Non vorrei che si mettesse in piedi una ferrovia perfettamente funzionante, ma che le persone continuino ad andare in macchina. È necessario che le persone si riapproprino della ferrovia. Per farlo però, è necessario che siano rispettati gli orari”. Così Stefanoni accende la luce sulla necessità di sensibilizzare la popolazione, aspirando ad una trasformazione culturale in merito al trasporto. “E questo non è assolutamente scontato” ha concluso. A questo proposito, Vottero ha commentato “Da parte nostra, lo sforzo che dobbiamo fare, soprattutto dopo anni di chiusura, è cambiare le nostre abitudini e mentalità per fare sì che questo patrimonio diventi veramente un patrimonio di sviluppo”.
Infine, Avetta si è che è rivolto criticamente alla giunta regionale, ricordando i disservizi che caratterizzano la stazione di Caselle Aeroporto. “Scoprire che dopo un anno e mezzo dall’inaugurazione della stazione l’ascensore e le scale mobili non funzionano ancora è la prova che qualcosa ancora non va” ha dichiarato il consigliere di minoranza, richiamando l’attenzione sulla necessità di realizzare opere che siano effettivamente utili e funzionanti per la collettività.
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