AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
27 Maggio 2025 - 15:43
Protesta al mercato di Chivasso contro la TARI: sindacati in piazza
Domani, mercoledì 28 maggio, il mercato di Chivasso sarà il palcoscenico di una protesta destinata a lasciare il segno.
A scendere in piazza saranno i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, insieme alle sigle dei pensionati SPI CGIL, FNP CISL e UILP, per dire un secco no all’aumento della tassa rifiuti (TARI) deliberato dall’amministrazione guidata dal sindaco Claudio Castello.
Una decisione che – secondo i promotori – aggrava ulteriormente la situazione economica delle famiglie e colpisce in modo insostenibile cittadini già provati da inflazione, caro-bollette e perdita di potere d’acquisto.
A far esplodere la rabbia, però, non è solo la misura in sé, ma anche il metodo con cui è stata adottata: “Senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali”, si legge in un durissimo comunicato firmato dalle sigle sindacali.
La manifestazione dei sindacati arriva in un contesto già fortemente surriscaldato. Solo pochi giorni fa, il Consiglio comunale di Chivasso è stato teatro di una dura contestazione pubblica da parte dei commercianti, che hanno affollato l’aula e interrotto la seduta con cori, fischi e grida di “Vergogna!” dopo le provocazioni del presidente del Consiglio Alfonso Perfetto e le parole, contestatissime, del capogruppo del Pd Stefano Mazzer.
Al centro delle accuse, oltre all’aumento della TARI, anche il regolamento approvato ad aprile che introduce sanzioni pesantissime per chi accumula più di 500 euro di morosità: diffida, sospensione dell’attività fino a 90 giorni e revoca della licenza. In prima fila durante quella seduta c’erano i rappresentanti di Ascom Chivasso, guidati dal presidente Carlo Nicosia, che ha denunciato pubblicamente un clima di chiusura e mancata disponibilità al confronto. “Ci hanno trattati con sufficienza” – ha dichiarato – “e non abbiamo visto nessun gesto di ascolto da parte della Giunta”.
Le ragioni della mobilitazione dei sindacati affondano le radici in un precedente accordo.
Come ricordano CGIL, CISL e UIL, il 25 marzo scorso si era tenuto un incontro con l’amministrazione comunale nel quale era stato verbalizzato l’impegno a ristabilire corrette relazioni sindacali e a condividere in via preventiva decisioni su tasse, tributi e tariffe. Un impegno che, secondo quanto dichiarano i firmatari del comunicato, è stato completamente disatteso: “Prendiamo atto che, da parte del Comune, firmare un documento come il verbale di incontro non comporta alcun vincolo di comportamento, tanto meno l’impegno a convocare le parti sociali prima di assumere decisioni su tasse, tributi e tariffe.”.
Una mancanza di dialogo che ha spinto le sigle a organizzare una presenza informativa al mercato, per sensibilizzare la cittadinanza e denunciare pubblicamente il comportamento della Giunta.
A supportare l’iniziativa è stato diffuso anche un manifesto a colori, dove – con un messaggio incisivo – le organizzazioni sindacali ribadiscono la loro contrarietà all’aumento: “CGIL CISL UIL non sono d'accordo all’aumento della TARI previsto dall’Amministrazione di Chivasso. Il provvedimento aggrava ulteriormente la condizione economica delle famiglie.”
Nel manifesto si sottolinea inoltre che, “nonostante l’impegno preso dal Comune attraverso la firma di un documento scritto, le organizzazioni sindacali confederali e dei pensionati non sono state informate.”
A margine di questo clima c’è un ulteriore elemento a rendere la situazione ancora più pesante.
Nei giorni scorsi, i gruppi consiliari di maggioranza – Partito Democratico, Noi per Chivasso, Sinistra Ecologista Chivasso e Chivasso in Movimento – hanno diramato un comunicato stampa congiunto che denuncia un episodio inquietante: un figlio di un assessore comunale sarebbe stato oggetto di un'intimidazione in strada con frasi legate proprio alla vicenda dell’aumento TARI. “Sei il figlio di uno di quelli che hanno aumentato la TARI!”, sarebbe stata la frase rivolta al ragazzo.
Nel comunicato si parla di clima avvelenato, alimentato – secondo la maggioranza – da alcuni consiglieri di minoranza e da toni demagogici amplificati sui social. Si ricorda anche che l’aumento TARI è stato in parte determinato dalle delibere ARERA e non deciso esclusivamente dal Comune di Chivasso. Si tratta di un’escalation preoccupante che ha spinto gli stessi gruppi politici a fare appello a un ritorno alla ""civiltà del confronto democratico".
Quella di domani, intanto, non sarà una semplice manifestazione di facciata. I sindacati parlano apertamente di una rottura istituzionale e chiedono l’apertura di un vero tavolo di confronto, affinché i cittadini non vengano lasciati soli a subire aumenti e tagli imposti senza alcun processo partecipativo.
Nel frattempo, tra i banchi del mercato, volantini e banchetti informativi spiegheranno ai cittadini le ragioni del dissenso e offriranno strumenti per informarsi e, eventualmente, unirsi alla protesta. La manifestazione avrà un carattere pacifico e simbolico, ma rappresenta un segnale politico forte: l’insofferenza sociale cresce, e non solo tra le categorie economiche, ma anche tra famiglie, lavoratori e pensionati.
Dalla maggioranza, al momento, nessuna apertura formale. Il sindaco Claudio Castello continua a mantenere una posizione istituzionale, limitandosi a difendere i provvedimenti approvati in Consiglio. L’assessora al Bilancio Chiara Casalino ha più volte ribadito che l’autonomia tariffaria dei Comuni è limitata e che “non si poteva fare altrimenti”. Ma la tensione è tangibile.
E, dopo l’esplosione del dissenso in aula, l’episodio dell’intimidazione e ora la mobilitazione dei sindacati, la Giunta è sempre più isolata. Anche le opposizioni, dopo settimane di battaglie politiche e comunicative, guardano con attenzione al fronte sindacale.
Claudia Buo, Bruno Prestìa, Clara Marta e altri consiglieri di minoranza hanno già presentato mozioni per tentare di modificare il regolamento TARI e redistribuire le tariffe, ma tutte le proposte sono state bocciate in blocco dalla maggioranza.
La manifestazione di domani potrebbe non essere un episodio isolato. Dalla rete dei commercianti arrivano voci di possibili iniziative coordinate, che vedranno insieme negozianti, famiglie e associazioni.
Se il clima non cambia e se non si apre un canale di confronto reale, Chivasso rischia di esplodere socialmente. E allora non basteranno più i comunicati stampa a fermare la rabbia.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.