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27 Maggio 2025 - 15:31
A Caluso la minoranza chiede più trasparenza e collaborazione: “Così la democrazia si svuota”. Ferrero (PD): “Un anno dopo le elezioni, ancora promesse e pochi fatti”
Un consiglio comunale molto atteso, partecipato, con cittadini e volti simbolici in platea, come la presidente dell’ANPI e il fratello di Giuseppe Ferrero. Ma soprattutto, un consiglio che ha dato voce a un malessere politico che la minoranza Caluso, guidata proprio da Ferrero, ha voluto portare con forza all’attenzione dell’aula: a un anno dall’elezione della sindaca Maria Rosa Cena, “non è cambiato nulla”. E ciò che pesa, più ancora delle opere incompiute, è la mancanza di confronto, di una reale cultura democratica che includa anche chi è all’opposizione.
Durante la seduta del 26 maggio, la consigliera Serena Schiratto ha provato a definire cosa intenda, lei, per democrazia. E le sue parole sono risuonate come un invito ma anche un avvertimento: “La democrazia è ascolto reciproco, non decisioni calate dall’alto, non un consiglio informato a cose fatte”. Il riferimento è a una prassi ormai consolidata, secondo la minoranza, in cui le scelte della giunta arrivano senza preavviso, senza condivisione, a volte apprese direttamente “dai giornali, o da altri”.
Il gruppo di lista civica è stato chiaro: “Finora ci sono solo tante promesse. Di fatti, pochi. E intanto la comunicazione si fa altrove, non in consiglio”. A dimostrazione che il malcontento non è solo politico ma anche civico, il gruppo “Caluso per un futuro comune” ha annunciato una serie di incontri pubblici in tutte le frazioni, per riportare il dibattito tra la gente:
Carolina, 3 giugno ore 20.30
Aré, salone Scama, 12 giugno ore 20.30
Vallo, sala Pluriuso, 16 giugno ore 20.30
Caluso, sala Magaton (piazza Mazzini), 19 giugno ore 20.30
Rodallo, salone C.A.R.C., 24 giugno ore 20.30
Il sindaco di Caluso Mariuccia Cena
Ma è sui temi concreti che il confronto si è fatto più acceso. A partire dalla circonvallazione di Aré, la cui inaugurazione era prevista per gennaio 2023 e che, invece, oggi è ancora un cantiere incompiuto. La maggioranza ha ribadito che l’opera è di competenza ANAS e RFI, ma il capogruppo ha incalzato: “I cittadini hanno il diritto di sapere a che punto siamo, e perché tutto è fermo. Il Comune non può lavarsene le mani”.
Lo stesso vale per il campo sportivo e per lo skate park, definito dalla minoranza “un ammasso di rottami e sterpaglie, completamente abbandonato”. Un problema non solo estetico, ma sociale: i giovani non hanno più un luogo dove ritrovarsi, e ogni spazio in disuso è un’occasione persa di aggregazione e cittadinanza attiva. “Serve una politica che ascolti le nuove generazioni”, ha detto Ferrero. “Non possiamo lasciare che l’unico segnale che ricevono sia quello del degrado e della trascuratezza”.
Anche il tema delle barriere architettoniche è emerso con forza: secondo il capogruppo di minoranza PD, “basterebbero tre o quattro interventi mirati per rendere la città più accessibile”, ma la questione continua a essere rimandata. Sul fronte rifiuti, poi, la polemica è doppia: da un lato, il persistere di abbandoni illegali in periferia, dall’altro la scelta della giunta di affidare la sorveglianza a una società di Burolo, piuttosto costosa, quando “le Guardie Forestali avevano offerto due volontari gratuitamente”.
Al centro di tutto, però, resta una questione di metodo. La minoranza non vuole più essere un timbro di ratifica, né tanto meno il bersaglio di chi difende ogni decisione come se fosse un attacco personale. “Chiediamo trasparenza, collaborazione e un dialogo che non sia solo di facciata”, ha ribadito Ferrero. “Se questo consiglio ha visto così tanta partecipazione, è perché la gente ha bisogno di sentirsi parte di ciò che accade. E noi continueremo a fare la nostra parte, fuori e dentro l’aula”.
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