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Cinquant’anni di Erbaluce e orgoglio contadino: Caluso celebra la sua cooperativa simbolo tra memoria, passione e futuro

Festeggiato l’unico socio fondatore vivente, Anselmo Scapino, in una serata che ha raccontato mezzo secolo di storia della Cantina Produttori Erbaluce, cuore pulsante dell’enologia canavesana

Cinquant’anni di Erbaluce e orgoglio contadino: Caluso celebra la sua cooperativa simbolo tra memoria, passione e futuro

Cinquant’anni sono passati da quel 27 dicembre 1975, quando quattordici agricoltori firmarono insieme l’atto costitutivo della Cantina Produttori Erbaluce di Caluso. Mezzo secolo dopo, venerdì 23 maggio, la sala conferenze della cantina Longo si è riempita per celebrare quel cammino, fatto di vendemmie, mani sporche di terra e sogni condivisi. Un evento carico di emozione, in cui il mondo dell’enologia canavesana si è ritrovato per rendere omaggio a una storia collettiva, fatta di dedizione, cambiamenti e memoria. Al centro della cerimonia, la premiazione dell’unico socio fondatore ancora in vita, Anselmo Scapino, ma anche il riconoscimento a tutti coloro che, nel corso dei decenni, hanno fatto crescere la cooperativa, accompagnandola nel passaggio da realtà agricola locale a riferimento riconosciuto del panorama vitivinicolo piemontese.

Nel corso della serata, il presidente Bartolomeo Merlo ha sottolineato quanto la Cantina abbia saputo adattarsi ai tempi, pur rimanendo fedele alla sua missione iniziale: produrre qualità, dalla vigna alla bottiglia. Ha ricordato che oggi i 130 soci – eredi diretti o nuovi innesti generazionali – lavorano circa 50 dei 320 ettari della denominazione Docg. La passione, ha detto, è rimasta la stessa di chi fondò quella che allora era solo un’intuizione coraggiosa. E oggi, nonostante le difficoltà che affliggono il mondo agricolo, il ricambio generazionale offre speranza e nuove energie.

Nel racconto collettivo di quella serata si è riaffacciata anche la storia dell’Istituto “Carlo Ubertini”, dove tutto ebbe inizio. Fu lì, tra le aule dell’allora corso di enologia, che la Cantina mosse i primi passi. Oggi quell’istituto ha ampliato la sua offerta formativa all’enogastronomia e all’ospitalità, e continua a conferire le uve alla cooperativa. Un legame mai spezzato tra formazione e produzione, tra teoria e terra. Proprio gli studenti dell’Ubertini hanno curato il buffet dell’evento, portando in sala il frutto tangibile di un sapere che continua a essere tramandato.

Il 2023, anno simbolico per l’Erbaluce, ha visto il vitigno bianco diventare “vitigno dell’anno” per la Regione Piemonte. Lo stesso anno, il Fiordighiaccio – Erbaluce criomacerato della cooperativa – ha ottenuto il titolo di vino bianco col miglior rapporto qualità-prezzo a livello nazionale secondo la guida di Doctor Wine. Un riconoscimento che non nasce dal caso, ma da un rigore produttivo e una visione enologica sempre più raffinata, capace di coniugare tradizione e sperimentazione.

Non è solo nei premi però che si misura il valore della Cantina. C’è anche il gesto simbolico e potente del Comune di Caluso, che ha affidato per trent’anni alla cooperativa il terreno del Castellazzo, destinato a ospitare una vigna cittadina. Una scelta culturale e identitaria, per ribadire che nel calusiese la vite è storia, appartenenza e futuro. A pochi metri dall’Enoteca Regionale, dal Consorzio di Tutela e dalle sedi istituzionali, quel fazzoletto di terra è diventato il volto visibile di un’intera civiltà rurale.

Alla cerimonia erano presenti rappresentanti delle istituzioni regionali, della Città Metropolitana e delle organizzazioni di categoria, ma soprattutto c’erano loro: i vignaioli, i tecnici, i volti noti e quelli giovani, gli uomini e le donne che, giorno dopo giorno, hanno fatto dell’Erbaluce non solo un vino, ma un simbolo vivente di identità territoriale. Tra discorsi, brindisi e abbracci, è emersa una consapevolezza chiara: il futuro della cooperativa non si costruisce solo con le tecnologie o i numeri, ma con lo spirito comunitario che cinquant’anni fa fece dire a quattordici contadini “facciamolo insieme”.

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