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Chiude Decathlon, la rabbia del sindaco: "Ci hanno spiazzati"

La notizia della chiusura del punto vendita è arrivata come un fulmine a ciel sereno per tutti

Chiude Decathlon, la rabbia del sindaco: "Ci hanno spiazzati"

Chiude Decathlon, la rabbia del sindaco: "Ci hanno spiazzati"

“Una decisione inattesa che ha spiazzato tutti”. È con queste parole che il sindaco Fabio Giulivi rompe il silenzio sulla chiusura del punto vendita Decathlon di Venaria Reale. Lo fa con un post pubblicato sui social, in cui esprime sorpresa e disappunto per una notizia che – a quanto pare – è arrivata come un fulmine a ciel sereno anche per l’amministrazione comunale.

“Abbiamo appreso oggi, con grande sorpresa, la notizia della chiusura del punto vendita Decathlon sul nostro territorio”, scrive Giulivi. “Ci siamo immediatamente attivati chiedendo un appuntamento con la direzione aziendale per avere chiarimenti su quanto stia accadendo”. Non solo. Il sindaco annuncia anche la richiesta di un tavolo di confronto urgente, ribadendo che “trasparenza e dialogo sono fondamentali per tutelare lavoratori, cittadini e tessuto economico locale”.

Parole forti, quelle del primo cittadino, che arrivano a meno di 24 ore dalla comunicazione ufficiale della chiusura del negozio di corso Garibaldi. Una decisione che pesa. Che fa male. E che, soprattutto, lascia a casa quindici lavoratori, con tutte le incognite che ne conseguono.

Il punto vendita chiuderà entro ottobre 2025. E nel frattempo, sindacati e dipendenti provano a capire cosa stia succedendo davvero. Luca Sanna, rappresentante della UILTuCS, non nasconde la preoccupazione: “È un colpo durissimo. Ci hanno detto che proveranno a ricollocare i lavoratori, ma non è mai semplice”. L’auspicio è che le istituzioni si schierino al fianco di chi rischia di perdere il lavoro.

Intanto, la politica si infiamma. L’opposizione consiliare accusa l’amministrazione di immobilismo e chiede risposte. Rossana Schillaci, consigliera comunale del Partito Democratico, è netta: “Il sindaco aveva presentato l’apertura di Decathlon come un successo politico. Ora si faccia portavoce delle esigenze dei lavoratori”. E chiede un intervento concreto da parte dell’assessore al commercio. Perché “non si può accettare passivamente che tutto crolli”.

A rincarare la dose ci pensa Davide De Santis, consigliere del Movimento 5 Stelle: “Ogni chiusura rappresenta un colpo all’economia cittadina. Serve un confronto vero, una strategia di rilancio”.

Il caso Decathlon, però, non è un caso isolato. Solo pochi mesi fa, il Bricocenter sempre a Venaria ha chiuso i battenti. E prima ancora, il polo logistico Decathlon di Brandizzo: 21.000 metri quadri, 32 baie di carico, operativo dal 2016. Anche lì, la comunicazione arrivò all’improvviso. Anche lì si parlò di “razionalizzazione”. Anche lì, i lavoratori rimasero appesi a una promessa di ricollocazione che, per molti, non si è ancora realizzata. Oggi, quel capannone è vuoto. Silenzioso. Senza un futuro.

Ecco perché la paura, ora, è concreta. Che il negozio di corso Garibaldi si trasformi nell’ennesimo simbolo dell’abbandono. Che diventi l’ennesima ferita aperta nel tessuto già fragile del commercio locale.

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