Cerca

Attualità

Cala il sipario su Apolide Festival: addio a uno degli eventi più amati del Canavese

Nato come Alpette Rock Free Festival, Apolide ha fatto la storia della musica indipendente piemontese. Ora si ferma, travolto da una crisi strutturale

Cala il sipario su Apolide Festival

Cala il sipario su Apolide Festival: addio a uno degli eventi più amati del Canavese (foto di repertorio)

Per chi ha vissuto almeno una volta l’atmosfera di Apolide, la notizia arriva come un colpo al cuore. Dopo 22 anni, il festival indipendente nato ad Alpette e poi cresciuto a Ivrea si ferma. Ma questa volta non è una pausa. È un addio vero.

Ad annunciare la cancellazione dell’edizione 2025 è stato lo stesso team organizzativo, con un post pubblicato sui canali ufficiali: «Con estremo dispiacere, per la prima volta in 22 anni, dobbiamo annunciare la cancellazione dell’edizione 2025 di Apolide Festival. Coloro che hanno acquistato i biglietti riceveranno il rimborso automaticamente tramite la piattaforma di acquisto prescelta».

Una frase secca, seguita da un lungo messaggio che non è solo un comunicato stampa, ma una lettera d’amore a una comunità, a un sogno condiviso, a una lunga avventura collettiva fatta di musica, natura, libertà e relazioni. Un’“isola di condivisione”, come loro stessi l’hanno definita, oggi spazzata via da dinamiche economiche e culturali che stanno mettendo in crisi l’intero sistema dei festival indipendenti in Italia.

«Apolide è stato un festival indipendente, un’isola di musica e condivisione sempre più rara nel panorama attuale, gestita con passione da un piccolo team che ama profondamente questa comunità», si legge nella nota. «Purtroppo, l’aumento dei costi e l’incertezza del mercato dei festival rendono impossibile realizzare l’evento come lo abbiamo sempre immaginato».

L’esperienza di Apolide affonda le radici nel 2003, con il nome di Alpette Rock Free Festival, creato da un gruppo di amici e amiche che non si sono mai fermati. Un’idea cresciuta in modo organico, passo dopo passo, tra i boschi del Canavese, con una proposta culturale sempre più articolata: musica dal vivo, campeggi, laboratori, talk, arte visiva e performance immersive.

«Negli anni abbiamo visto il mondo della musica cambiare, il modo di partecipare ai festival stravolgersi, i gusti modificarsi… abbiamo cercato di essere sempre pronti, ricettivi e in ascolto. A volte abbiamo avuto ragione. A volte abbiamo sbagliato».

Ma la passione non è bastata. E nemmeno il sostegno ricevuto da istituzioni, sponsor, volontari e pubblico, pur riconosciuto e profondamente ringraziato. Le difficoltà — tra costi crescenti, inflazione, richieste tecniche sempre più onerose e uno scenario post-pandemico frammentato — hanno imposto una resa obbligata.

«Abbiamo esplorato ogni via per poterci ritrovare anche nel 2025, ma le sfide attuali ci impongono questa difficile decisione», spiegano. «Apolide è per noi molto più di un festival: è la comunità che abbiamo costruito insieme, forte di un legame prezioso e speciale. Anche se ora dobbiamo fermarci, continueremo a lavorare dietro le quinte per trovare nuove formule e occasioni per ritrovarci e condividere ancora la magia del manifestarsi insieme».

Il tono è malinconico ma dignitoso. Apolide non esce di scena con una polemica, ma con gratitudine. «Ringraziamo di cuore per il sostegno che ci avete dimostrato in questi anni, gli ultimi specialmente, estremamente difficili. Ringraziamo in primis il Comune di Ivrea, che ci ha accolti a braccia aperte, tutti gli enti che hanno creduto nel nostro progetto, i partner, gli sponsor, gli artisti, e tutte le persone volontarie che negli anni hanno fatto battere il cuore del festival».

Chi ha ancora un biglietto per l’edizione 2025 riceverà rimborso automatico.

Ma prima del silenzio, ci sarà ancora un momento per ritrovarsi una volta, tutti insieme: l’8 giugno, a Pian dell’Azaria, Valprato Soana, si terrà Apolide Drops, un evento speciale con i Fast Animals and Slow Kids, quasi un epilogo simbolico. L’ultimo battito. L’ultima nota.

Dopo 22 anni, il festival indipendente nato ad Alpette e poi cresciuto a Ivrea si ferma

${title}

${subtitle}
${summary}

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Commenti all'articolo

  • Sovietico Eporediese

    19 Maggio 2025 - 20:35

    Poteva essere un momento di pubblicità per i locali Eporediesi che potevano fare da sponsor, idem per tutte le attività commerciali e aziende. Servirebbe una sinergia trasversale per portare a casa un'altra occasione per accogliere persone non solo a Carnevale, San Savino e eventi canoistici.

    Report

    Rispondi

  • Sovietico Eporediese

    19 Maggio 2025 - 20:32

    Peccato perdere un evento del genere, forse interessa poco la cultura e la musica agli Eporediesi? Menomale che almeno il Comune di Ivrea è comunque interessato a continuare a lavorare con chi diffonde cultura e musica. Ivrea ha bisogno di vita e movida giovane ed è un peccato che anche le attività commerciali e i nostri locali non abbiano capito l'importanza della Manifestazione.

    Report

    Rispondi

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori