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Schlein al Salone del Libro: “Viva il pensiero critico, viva la cultura libera, anche quando prende di mira noi politici”

La segretaria del Pd ha visitato il Salone con il sindaco Lo Russo e Chiara Gribaudo, parlando di cultura, satira e sostegno ai comparti in difficoltà

Schlein al Salone del Libro: “Viva il pensiero critico, viva la cultura libera, anche quando prende di mira noi politici”

Tra selfie, incontri e una dedica all’albo d’onore del Ministero della Difesa, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha fatto tappa oggi al Salone del Libro di Torino, mescolandosi tra i visitatori, i giovani studenti del Bookstock e i militanti del Pd torinese. Un passaggio atteso e denso di significati politici e simbolici, in un luogo dove il dibattito sul futuro del pensiero libero e della cultura trova casa tra gli scaffali e i microfoni.

Accompagnata dal sindaco Stefano Lo Russo, dalla vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo e da altri esponenti dem del territorio, Schlein ha toccato con mano l’atmosfera viva e plurale della manifestazione, partendo proprio dallo spazio dedicato ai più piccoli. Lì si è fermata a parlare con i bambini e le bambine coinvolti in un esperimento di fisica elementare sul fluido non newtoniano, prima di perdersi in chiacchiere e risate con i ragazzi. Un modo per ribadire con i fatti – più che con slogan – che la cultura si coltiva anche e soprattutto partendo dai più giovani.

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Nel cuore del Lingotto, Schlein ha incontrato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e ha incrociato anche Walter Veltroni, ex segretario del partito. A entrambi un saluto cordiale, in quella che è sembrata anche una messa in scena naturale del pluralismo del Pd: diverse anime, stesso palcoscenico. Sulle domande relative ai referendum promossi dal sindacato ha però scelto di non rispondere, lasciando parlare solo i contenuti della giornata.

E i contenuti, Schlein li ha snocciolati con parole che vanno dritte al cuore del dibattito culturale e politico contemporaneo: “La cultura è fondamentale per la crescita di ciascuna e di ciascuno di noi, sia individuale sia collettiva. Bisogna leggere di più. La cultura soprattutto deve essere libera e deve rimanere libera. Quindi viva il pensiero critico, viva la cultura libera, viva la satira anche quando prende di mira noi come politici”. Una dichiarazione che, in tempi di tensioni editoriali e polemiche su censura e comicità, non passa inosservata.

Ma il passaggio più politico arriva poco dopo: “La politica deve assolutamente fare qualcosa di più per la cultura. Ci sono dei settori in enorme crisi e bisogna stare al loro fianco con politiche mirate che possano sostenerli. È importantissimo per il futuro del Paese, ed è una responsabilità che come Partito Democratico noi sentiamo”. Un messaggio rivolto sia ai professionisti del comparto culturale che agli amministratori locali, molti dei quali Schlein ha incontrato nel corso della visita, tra cui alcuni sindaci del Torinese.

Il tour al Salone è proseguito tra i padiglioni, con selfie e strette di mano, il passaggio agli stand di Robinson e La Stampa, un breve incontro con Dimitri Buzio, presidente di Legacoop Piemonte, e infine una tappa allo stand del Ministero della Difesa, dove ha firmato l’albo d’onore con una dedica che rispecchia il tono istituzionale e inclusivo della giornata: “Con un sincero ringraziamento per il vostro lavoro per la comunità e per la Costituzione”.

E poi, tra una foto e l’altra, anche un piccolo colpo di scena personale: l’abbraccio improvviso con una vecchia compagna delle scuole elementari, “mai più vista da allora, ma per niente cambiata”. In un Salone dove si celebrano storie, pagine e incontri, anche un episodio così diventa parte della narrazione politica ed emotiva di chi, come Elly Schlein, intende portare la cultura al centro del discorso pubblico, rivendicandola non come orpello, ma come motore profondo della democrazia.

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