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17 Maggio 2025 - 12:28
Crosetto con Cirio al Salone del Libro di Torino
Momenti di tensione al Salone Internazionale del Libro di Torino nella giornata di venerdì 17 maggio 2025. Una ventina di attivisti Pro Palestina ha inscenato una contestazione contro il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenuto alla fiera per visitare lo stand istituzionale del Ministero della Difesa, ospitato all’interno del padiglione Oval del Lingotto.
Secondo quanto riferito dall’agenzia ANSA, i manifestanti hanno scandito ripetutamente lo slogan "Crosetto Crosetto in guerra vacci tu", sventolando cartelli con la scritta 'Stop al riarmo' e una bandiera della Palestina. La presenza del ministro, figura centrale nella politica di difesa del governo e più volte al centro di polemiche per la posizione italiana sui conflitti internazionali, ha attirato l’attenzione di gruppi critici nei confronti dell’aumento delle spese militari e del sostegno ad alcune alleanze militari globali.
Il gruppo è stato immediatamente tenuto a distanza dalle forze dell’ordine, presenti in forze nei corridoi della fiera. L’intervento della polizia ha portato poi all’accompagnamento dei contestatori fuori dal padiglione, in modo da evitare ulteriori disordini o interferenze con le attività del Salone.
L’episodio arriva in un momento già teso per l’opinione pubblica italiana e internazionale, con le polemiche legate alla gestione della guerra in Medio Oriente e alla posizione dell’Italia sullo scenario geopolitico. L’intervento al Salone del ministro Crosetto, previsto come occasione istituzionale di promozione dell’editoria e della cultura legata alla difesa, si è così trasformato in un’occasione di dissenso politico.
L’iniziativa degli attivisti non ha impedito il regolare svolgimento del programma previsto per la giornata, ma ha attirato l’attenzione dei visitatori, generando un acceso dibattito sui limiti della protesta in spazi pubblici e istituzionali come il Salone del Libro.
Guido Crosetto al Salone del Libro di Torino è entrato come previsto, è passato davanti allo stand Rai, ed è stato contestato da alcuni manifestanti pro Palestina. Ma non ha fatto un passo indietro. Il ministro della Difesa ha anzi rilanciato, con parole nette: "Penso che a un Salone del Libro e della cultura tutti debbano poter parlare. Non c'è nessuno che abbia l'autorità morale di decidere chi sta zitto e chi possa parlare. Mi hanno detto di non passare davanti allo stand Rai perché c'erano manifestanti pro Palestina, ma io sono passato perché non ci vedo nulla di male né a passare, né a manifestare".
Poi, a contestazione avvenuta, ha chiarito: "Nessuno mi ha detto nulla, ma se qualcuno mentre passavo avesse espresso in modo civile il proprio pensiero non mi avrebbe toccato. Avrei sorriso, lo avrei ringraziato. Accetto qualunque cosa".
Ma è sul fronte della guerra a Gaza che Crosetto ha voluto lanciare il messaggio più forte: "Dovrebbero però ricordarsi che, in questi giorni, come in tanti altri, decine di bambini palestinesi sono arrivati in Italia grazie alla Difesa", ha detto, sottolineando che "aiuti umanitari continuano ad arrivare anche quando c'è la guerra, anche quando cadono le bombe israeliane in quei territori grazie agli uomini e alle donne della Difesa". E ha ricordato: "Il primo ospedale che è arrivato quando è scoppiata la guerra è stato quello a bordo della nave Vulcano mandato dalla Difesa italiana".
Poi una riflessione amara ma ferma: "Ci sono molti motivi per cui non essere orgogliosi in questo Paese, ma ce ne sono tanti, anche in questa bruttissima guerra che non capisco più da mesi, di cui dovremmo essere fieri come la posizione italiana di essere senza se e senza ma a fianco della popolazione palestinese, donne e bambini che hanno subito una violenza che non meritavano". Infine, una distinzione netta e politica: "Io ho sempre distinto tra il destino della Palestina e quello di Hamas che sono due cose diverse e continuo a sperare che prima o poi nasca uno Stato palestinese dove possano vivere in pace milioni di palestinesi che lo meritano".
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