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16 Maggio 2025 - 22:17
Fabrizio Lotito
Dentro, parole alte. Fuori, rami bassi. Dentro, la visione di un’Italia che un tempo guardava avanti. Fuori, marciapiedi sconnessi e scassati. È questo il contrasto che racconta Fabrizio Lotito, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, dopo aver partecipato, insieme alla consigliera regionale Paola Antonetto, alla terza edizione del Premio Camillo e Adriano Olivetti all’impresa innovativa e responsabile, promosso presso la sede di Confindustria Canavese. Un’iniziativa che – va detto – rende giustamente omaggio a uno dei modelli industriali, culturali e sociali più avanzati del Novecento europeo.
Perché sì, dentro quelle sale si è respirato rispetto. Si è parlato di bellezza, persona, innovazione, progresso sociale. Si è ricordato che Olivetti non era solo fabbriche e macchine da scrivere: era dignità del lavoro, welfare, architettura, cultura, comunità. Era futuro fatto presente.
E in quelle sale, parole e volti hanno restituito senso a una memoria che non deve scolorire. Giusto così. Il problema è che una volta usciti fuori da lì, la realtà ti sbatte in faccia come una porta girevole.
Succede in via Jervis, centro nevralgico dell’utopia olivettiana. C'è incuria, sporcizia, erba lasciata sui marciapiedi, rami che costringono i passanti a chinare la testa. Il simbolo della rinascita industriale italiana abbandonato a sé stesso.
E qui – sia chiaro – nessuna colpa ricade su chi lavora per tenere viva la memoria. Anzi, è grazie a eventi come il premio promosso dall’Associazione Spille d’Oro che l’identità eporediese cerca di resistere.
Il dito è puntato altrove: verso chi governa la città, verso chi ha responsabilità amministrative, verso chi si gira dall’altra parte davanti al degrado.
“Questa è la realtà con cui ogni giorno devono confrontarsi i cittadini eporediesi – stigmatizza Lotito – Una realtà che contraddice completamente i valori celebrati in eventi come quello di oggi. Una vergogna, frutto di una gestione amministrativa senza visione, senza rispetto per il passato e – cosa ancor più grave – senza rispetto per il futuro. È questa l’eredità che vogliamo lasciare? È così che intendiamo valorizzare il nome Olivetti? Celebrarlo nelle conferenze ma abbandonarlo nelle strade? Io dico no. Ivrea merita molto di più. Merita scelte serie, progettualità vera, amministratori all’altezza della storia che rappresentiamo. Olivetti ci ha insegnato che la città si costruisce mettendo la persona al centro. Che innovazione non è solo tecnologia, ma cultura, bellezza, responsabilità. Tradire questi principi è un errore grave. E continuare a far finta di niente, è un’offesa alla nostra identità. Ivrea non può più aspettare. Serve un cambio di passo. Serve coraggio, visione e rispetto.”
E allora sì, qui non si tratta di un convegno riuscito o meno, ma di una città che non è all’altezza della propria storia. Un’amministrazione – attacca Lotito – che lascia andare in malora i luoghi olivettiani. E farlo non è solo sciatteria: è tradimento.
Tradimento di ciò che Adriano Olivetti ci ha insegnato: che la città è delle persone, che innovare significa prendersi cura, che responsabilità è anche tagliare l’erba, sistemare una siepe, proteggere la bellezza. Tutto ciò che oggi, a Ivrea, non accade.
E allora si salva la memoria, ma si uccide l’eredità. Si premia chi innova, ma si lascia marcire ciò che fu innovazione pura. Ecco perché la denuncia di Lotito colpisce nel segno. Non per criticare chi organizza, ma per svergognare chi amministra. Perché le parole hanno senso solo se accompagnate dai gesti. E i gesti dell’amministrazione comunale tante volte lasciano a desiderare.
“Ivrea non può più aspettare. Serve un cambio di passo. Serve rispetto. Serve coraggio”, ripete Lotito.
Parole che, per una volta, non suonano come slogan. Ma come l’urlo di una città che rischia di perdere anche l’ultimo pezzo della sua identità.
Commenti all'articolo
Tizzy
18 Maggio 2025 - 09:40
È inutile fare le romanzine a chi non vuole sentire. Una amministrazione vergognosa che si riempie le tasche con le multe dei parcheggi ( suolo pubblico) quindi di tutti. Ma non è così. In questa Italia che chi governa si deve solo riempire le tasche di soldi. Ovviamente tenere in ordine una città costa e non porta guadagno ma solo spesa. Nessuno si riempie le tasche.
Sovietico Eporediese
16 Maggio 2025 - 23:18
Caro Lotito allora chiedi alla Regione Piemonte e al Governo e Maggioranza Parlamentare della tua stessa fazione politica di aumentare i finanziamenti ai Comuni come Ivrea e non come va avanti coi tagli ai Comuni che va avanti da troppi decenni forse dal Governo Berlusconi del 1994. Si predica benino ma non si prendono le proprie responsabilità politiche.
Sovietico Eporediese
16 Maggio 2025 - 23:12
Dov'era tale Lotito quando c'era il suo partito al governo Eporediese con Sertoli? Tradire Olivetti? Da Fratelli d'Italia eredi di Almirante Fascista? Fratelli d'Italia che insultano il Manifesto di Ventotene e che insultano tutti i giorni i Socialisti e Comunisti e Democratici? Fratelli d'Italia eredi del fascismo di cui facevano parte gli Agnelli che hanno distrutto Olivetti?
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