AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
12 Maggio 2025 - 16:49
Università bloccata all’alba: i precari alzano la voce contro tagli e precarietà
Hanno bloccato i cancelli alle prime luci dell’alba, proprio come avevano fatto a novembre al Campus Einaudi. Stavolta tocca al Castello del Valentino, storica sede dei dipartimenti di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Torino, dove centinaia di precari e precarie dell’università torinese hanno dato vita a un presidio determinato e partecipato, impedendo l’ingresso a studenti, docenti e personale amministrativo a partire dalle 7.30.
Un’azione simbolica ma potente per aprire la giornata di sciopero nazionale indetto dalla FLC-CGIL, su proposta delle Assemblee precarie universitarie: una mobilitazione senza precedenti, perché per la prima volta sono proprio i lavoratori e le lavoratrici più fragili – quelli con contratti a termine – a incrociare le braccia, nonostante la precarietà renda lo sciopero tutt’altro che una scelta scontata.
“Il nostro lavoro è essenziale per il funzionamento dell’università, e va riconosciuto”, scrivono gli organizzatori. E in effetti senza di loro l’università non si regge: sono più di 40.000 in Italia, tra ricercatori a tempo determinato (10.000), assegnisti (25.000), borsisti, docenti a contratto, e migliaia di figure inserite nei servizi esternalizzati. Una massa invisibile che tiene in piedi corsi, esami, ricerche e progetti, e che oggi si ritrova schiacciata da tagli lineari, contratti in scadenza e un governo che – denunciano – “investe in armi e aumenta la spesa militare, promuove il piano Rearm Europe e precarizza dentro e fuori l’università”.
Il rischio è concreto e immediato: secondo i dati della CGIL, in Piemonte potrebbero andare in fumo 2.200 posti di lavoro entro fine anno, molti dei quali legati ai fondi PNRR. “Sono cervelli in fuga rientrati per contribuire al sistema Paese, e ora rischiano di essere espulsi nel silenzio generale” denunciano Giorgio Airaudo e Federico Bellono, segretari generali di CGIL Piemonte e Torino. “Non lasciamoli soli: senza di loro, si ferma l’università e si impoverisce l’intero Paese.”
Oggi i precari non solo scioperano, ma si raccontano. Hanno organizzato un pranzo condiviso, momenti di confronto e assemblea, e nel pomeriggio si muoveranno in corteo verso il rettorato, per portare al cuore dell’istituzione accademica una domanda semplice quanto urgente: quale futuro per chi fa ricerca in Italia?
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.