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Allarme acqua alla Mazzucchelli, il caso arriva in Consiglio comunale: “Vogliamo risposte”

Il consigliere comunale Prestìa incalza il Comune: “Basta silenzi”

Allarme acqua alla Mazzucchelli, il caso arriva in Consiglio comunale: “Vogliamo risposte”

Allarme acqua alla Mazzucchelli, il caso arriva in Consiglio comunale: “Vogliamo risposte”

L'acqua non è potabile. Lo si è scoperto a scuola, alla Mazzucchelli di Chivasso, lo si è scritto in una circolare il 29 aprile, lo si è detto ai genitori senza spiegazioni. Ma adesso la questione si sposta in Consiglio comunale. A chiedere chiarezza è Bruno Prestìa, capogruppo del gruppo Per Chivasso, che ha firmato un’interrogazione a risposta orale, con una premessa chiara: “L’acqua è un bene primario indispensabile ed il suo uso deve essere assolutamente sicuro. I bambini devono essere tutelati, in particolare per la loro salute”.

Nel testo dell’interrogazione, il consigliere punta il dito contro la mancanza di trasparenza. “Nella circolare non veniva data motivazione della sospensione nell’utilizzo dell’acqua. Se presso l’istituto scolastico la comunicazione è arrivata in data 29 aprile, si presume che chi abbia effettuato le analisi e i controlli lo abbia stabilito prima di quel giorno”. Ma allora, da quando si sapeva davvero? E perché nessuno ha detto nulla?

Bruno Prestìa del gruppo Per Chivasso

Il Comune, dopo le prime notizie circolate tra i genitori, ha diffuso un comunicato parlando genericamente di “contaminazione batterica coliforme”, che inibisce l’uso alimentare dell’acqua ma non ne specifica la causa né fornisce una data per il ritorno alla normalità. Si sa solo che sono in corso ulteriori esami e che, sulla base di una delibera del 2023, i controlli dovrebbero essere periodici. Eppure i bambini, anche quelli piccolissimi della materna, continuano a non poter bere dai rubinetti.

Nel suo atto ufficiale, Prestìa chiede nero su bianco: quando e da chi è stato effettuato il primo controllo, quando è stata scoperta la contaminazione, quali misure siano state adottate dal Comune, quali attività preventive siano state previste e quali siano i dati relativi all’autocontrollo effettuato dalla ditta che gestisce la mensa. E non si ferma qui. Chiede anche quanti controlli siano stati fatti dal 2023 ad oggi, quali siano stati i risultati, se ci siano altri casi simili accaduti in passato e cosa si intenda fare per prevenire nuovi episodi in futuro.

“Cosa è previsto a livello tecnico e burocratico a seguito di una contaminazione?”, incalza il consigliere. E, ancora più importante: “Cosa intende fare il Comune per ovviare al problema della contaminazione, sia nel plesso della Mazzucchelli, sia negli altri istituti cittadini?”.

Domande puntuali. Che esigono risposte precise. Perché una cosa è certa: non si può lasciare che l’acqua a scuola diventi un’incognita. Soprattutto quando a berla dovrebbero essere bambini di due, tre, cinque, dieci anni. Se il monitoraggio funziona davvero, allora servono comunicazioni tempestive, trasparenti, puntuali. Perché la salute non può aspettare. E la fiducia dei genitori nemmeno.

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