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Il Martinetti di Caluso tra gli otto finalisti di Mad for Science 2025: in gara con un risotto “resistente” che sfida la crisi climatica

Il liceo piemontese vola alla finale nazionale del prestigioso concorso della Fondazione Diasorin: il progetto studia varietà di riso capaci di resistere a siccità, salinità e metalli pesanti

Il Martinetti di Caluso

Il Martinetti di Caluso tra gli otto finalisti di Mad for Science 2025: in gara con un risotto “resistente” che sfida la crisi climatica

Non solo scienza, ma visione e responsabilità ambientale. Il Liceo Scientifico “Piero Martinetti” di Caluso (TO) è ufficialmente tra gli otto finalisti dell’edizione 2025 del concorso nazionale Mad for Science, promosso dalla Fondazione Diasorin. Il 29 maggio, alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, gli studenti del Martinetti presenteranno il loro ambizioso progetto “Mai più senza risotto”, un titolo ironico quanto evocativo per una sfida molto seria: identificare, attraverso analisi chimiche e genetiche, le cultivar di riso più resistenti agli stress ambientali. Un lavoro di frontiera, che unisce scienza applicata, biotecnologia e tutela delle risorse alimentari in un’ottica di sostenibilità.

Il tema della Challenge 2025, “Risorse naturali e salute”, chiede alle scuole di mostrare come la ricerca biotecnologica possa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e della salute umana. E la risposta del liceo di Caluso è arrivata con forza: in un mondo in cui siccità, salinità del suolo e inquinamento da metalli pesanti minacciano le produzioni agricole, il riso – alimento cardine nella dieta italiana e mondiale – diventa campo di battaglia e laboratorio a cielo aperto. L’obiettivo del progetto è chiaro: salvare il riso significa salvaguardare sicurezza alimentare, tradizione e biodiversità.

La squadra del Martinetti affronterà la finale accanto ad altri sette istituti di eccellenza provenienti da tutta Italia: da Galatina a Jesi, da Maddaloni a Voghera, ogni scuola ha presentato cinque esperienze sperimentali coerenti con il tema proposto, spaziando dal packaging attivo a base di scarti di pomodoro alla fermentazione delle foglie per ottenere energia rinnovabile. A valutare i progetti sarà una giuria di altissimo livello scientifico, presieduta da Francesca Pasinelli, presidente della Fondazione Diasorin, e composta da ricercatori e professori di fama come Irene Bozzoni, Silvia Giordano, Raffaella Di Micco e Ruggero Pardi.

In palio un montepremi complessivo di 200.000 euro da destinare al potenziamento dei laboratori scolastici. Il primo classificato riceverà 75.000 euro (tra strumenti, arredi e materiali), il secondo 45.000 e il terzo 30.000. Gli altri finalisti, incluso il Martinetti, non resteranno comunque a mani vuote, grazie a un Premio Finalisti di 10.000 euro ciascuno.

Mad for Science, riconosciuto ufficialmente dal Ministero dell’Istruzione e del Merito come iniziativa di valorizzazione delle eccellenze, rappresenta una delle più importanti piattaforme italiane di promozione della didattica scientifica, e si avvia ora a celebrare il suo decimo anniversario con un programma speciale che culminerà nel 2026.

Nel frattempo, il Martinetti di Caluso si prepara alla sfida, forte della sua passione per la scienza e dell’impegno nel trasformare il sapere in futuro. E chissà che proprio da un chicco di riso non possa nascere una nuova speranza per affrontare le emergenze ambientali.

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