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TARI in aumento a San Raffaele: stangata tra il 9% e il 10%, ma si prepara la svolta della tariffazione puntuale

Il Consiglio comunale approva le nuove tariffe 2025: rate scaglionate e rincari in vista. Ma all’orizzonte c’è un cambio di paradigma con il sistema “chi inquina paga”, in collaborazione con la Seta

Rincari della tassa rifiuti

TARI in aumento a San Raffaele

I cittadini di San Raffaele Cimena si preparano a un 2025 più caro: la TARI aumenterà tra il 9% e il 10% rispetto all’anno precedente. Un rincaro che pesa, soprattutto in un contesto economico in cui l’inflazione continua a erodere i bilanci familiari. La decisione è stata formalizzata nell’ultima seduta del Consiglio comunale, dove sono state approvate le nuove tariffe e scadenze della tassa sui rifiuti.

Si partirà con una prima rata del 35% delle tariffe 2024, da versare entro il 31 maggio. Seguirà una seconda tranche, sempre del 35%, con scadenza 1° agosto, mentre il saldo finale del 30%, calcolato sulle nuove tariffe 2025 e comprensivo del conguaglio, sarà richiesto entro il 2 dicembre. Una struttura che mira a diluire l’impatto del rincaro, ma che non ne cancella il peso.

Le motivazioni? Tecniche, dicono dall’amministrazione, legate a costi operativi e adeguamenti obbligatori. Ma se l’aumento è inevitabile, il futuro potrebbe portare buone notizie. San Raffaele, infatti, è tra i Comuni collinari che stanno lavorando all’introduzione della tariffazione puntuale: un sistema che promette di premiare i cittadini più virtuosi e contenere i costi, facendo pagare in base alla quantità effettiva di rifiuti prodotti.

TARI più cara

Non si tratta solo di una modifica contabile, ma di una rivoluzione nel rapporto tra utente e servizio. L’obiettivo è passare da una logica “forfettaria” a un modello basato sulla responsabilità individuale, incentivando il conferimento corretto, la riduzione degli sprechi e la differenziazione accurata. Un progetto ambizioso, che richiede però infrastrutture, dispositivi intelligenti e monitoraggio dei conferimenti.

Il percorso, tuttavia, è appena cominciato. A fare da guida sarà la Seta, l’azienda responsabile della raccolta e smaltimento, che insieme ai tecnici comunali dovrà ora definire un cronoprogramma preciso per la transizione. I prossimi mesi saranno decisivi per capire tempi, modalità e costi del nuovo sistema. E l’esperimento di San Raffaele potrebbe diventare un modello replicabile per altri centri della collina.

In un periodo in cui il tema dei rifiuti si intreccia sempre più con quello dell’ambiente e della giustizia sociale, la tariffazione puntuale si candida a diventare una leva strategica. Il messaggio è chiaro: chi produce meno, paga meno. Ma anche: chi gestisce bene il servizio, può contenere gli aumenti. Un cambio di passo necessario, in un’Italia che deve imparare a trasformare i rincari in occasioni per innovare.

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