AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
06 Maggio 2025 - 17:34
23 Daspo per gli ultras della Pro Patria dopo il corteo vietato a Vercelli
Il calcio giocato è rimasto sullo sfondo. Protagonisti, ancora una volta, gli ultras e la violenza. Il Questore di Vercelli ha emesso 23 provvedimenti di Daspo nei confronti di altrettanti tifosi della Pro Patria, responsabili di un corteo non autorizzato e potenzialmente pericoloso, avvenuto lo scorso 12 aprile in occasione della partita di Serie C tra Pro Vercelli e Pro Patria. Tra i destinatari dei divieti, che vanno da uno a cinque anni, figurano anche due minorenni, segno di un allarme che si abbassa sempre più in età.
Il bilancio è pesante: 18 tifosi denunciati per possesso di oggetti atti a offendere, tra cui mazze lunghe 80 cm ricavate da tubi di plastica rigida, camuffate da bandiere con l’ausilio di drappi bianchi e nastro adesivo. Materiale sequestrato, insieme a fumogeni e artifizi pirotecnici abbandonati lungo le vie della città, dove il corteo si è snodato sfidando ogni norma.
Secondo la ricostruzione della Digos, il gruppo di ultras è arrivato a Vercelli con mezzi privati e percorsi non autorizzati, nel tentativo di sfuggire ai controlli e aggirare le misure di prevenzione previste per l’evento. Radunatisi nei pressi di un bar, i tifosi hanno poi iniziato a muoversi in corteo per le strade cittadine, intonando cori offensivi e insulti pesanti contro la tifoseria locale. La situazione è stata contenuta solo grazie all’intervento tempestivo dei reparti mobili della polizia, che hanno intercettato il gruppo prima che potesse entrare in contatto con i supporter della Pro Vercelli.
Evacuati e scortati fino allo stadio, gli ultras della Pro Patria hanno assistito alla gara senza ulteriori disordini, ma il livello di tensione era alto, e la preoccupazione delle forze dell’ordine fondata. A fine partita, il gruppo si è diretto verso la stazione ferroviaria, per rientrare a Magenta, dove avevano parcheggiato i veicoli. Ma l’episodio non è passato inosservato, né impunito.
La risposta delle autorità è stata rapida e decisa: i 23 Daspo colpiscono i protagonisti dell’azione, e rappresentano una delle più ampie operazioni preventive dell’anno nel calcio di Serie C. Il messaggio è chiaro: la tolleranza verso la violenza organizzata negli stadi è pari a zero, anche se lo scontro fisico viene evitato.
La vicenda riapre il dibattito sul ruolo delle tifoserie organizzate, soprattutto nei campionati minori, dove spesso le partite diventano pretesti per affermare il dominio territoriale, più che occasioni sportive. L’utilizzo di aste travestite da supporti di bandiera, camuffate con precisione per sfuggire ai controlli, dimostra un livello preoccupante di pianificazione. E il coinvolgimento di minorenni, già presenti in azioni potenzialmente violente, è un segnale d’allarme che investe famiglie, società calcistiche e istituzioni scolastiche.
La Pro Patria, dal canto suo, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma si attende una presa di posizione netta. In casi simili, molte società si costituiscono parte civile nei processi, per marcare una distanza inequivocabile tra la squadra e chi si rende protagonista di violenze.
Intanto la Digos, grazie alle immagini video e alla collaborazione con le Questure di Milano e Varese, sta approfondendo le responsabilità individuali all’interno del gruppo, e non si escludono ulteriori provvedimenti nelle prossime settimane. Per il Questore, la gestione dell’ordine pubblico è stata un successo: “Scontri evitati, rischio contenuto, ma la gravità di quanto accaduto resta”.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.