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Lettere TARI a Castellamonte: cosa c’è dietro agli accertamenti del Comune

Tra errori e incassi, ecco cosa sta succedendo

Lettere TARI a Castellamonte: cosa c’è dietro agli accertamenti del Comune

Lettere TARI a Castellamonte: cosa c’è dietro agli accertamenti del Comune

Tanto clamore per nulla o una legittima protesta dei cittadini, chiamati a ripagare le bollette della TARI che in realtà avevano già pagato? Da diverse parti si erano levate proteste per quanto accaduto a Castellamonte, dove erano stati inviati un gran numero di solleciti.

L’amministrazione comunale aveva fornito la sua versione attraverso un comunicato stampa ma ne aveva anche parlato il sindaco nel penultimo consiglio comunale. È tornato sulla questione durante la seduta di martedì 29 aprile, spiegando cosa sia effettivamente stato recapitato ai cittadini, perché siano stati avviati gli accertamenti e quali risultati abbiano prodotto finora.

“Non si tratta di ingiunzioni morose – ha precisato – bensì di lettere. Se chi le riceve viene in Comune, gli uffici fanno del loro meglio per chiarire la situazione. Quando si tratta di bollette effettivamente versate, basta presentare la ricevuta del pagamento; se invece sono somme dovute, provvedendo a sanare la situazione entro 60 giorni si paga solo la quota più il costo della raccomandata. Oltre i 60 giorni vengono applicate le sanzioni ma è tutto scritto nella lettera”.

Ha quindi spiegato che gli accertamenti sono stati decisi dopo un richiamo della Corte dei Conti: “Ci ha chiesto ragione del fatto che avevamo una quota molto alta di non pagato. È un problema storico: non si è mai provveduto a fare verifiche. Per coprire le morosità siamo stati costretti ogni anno ad accantonare una somma crescente e sono soldi che avremmo potuto utilizzare a beneficio di tutti. A questo punto le alternative erano due: lasciare le cose come stavano, continuando a far pagare di più chi già pagava (ma sarebbe stato difficile dopo l’intervento della Corte dei Conti) oppure aumentare le tasse comunali: è una cosa che non avevamo mai fatto per una precisa scelta ma ora ci trovavamo veramente con l’acqua alla gola”.

Pasquale Mazza, sindaco di Castellamonte

Ha poi precisato: “È una questione di equità: dobbiamo pagare tutti. Per chi ha problemi esistono già delle agevolazioni, che si possono ottenere rivolgendosi ai nostri uffici, così come avviene per l’acqua, il gas, l’energia elettrica”.

Il capogruppo di minoranza Rocco Santoro ha contestato l’elevato numero di lettere inviate ai contribuenti in regola causando loro fastidi e preoccupazioni: “Era già accaduto in passato e bisogna fare in modo che non succeda più!”.

Pasquale Mazza ha ammesso i disguidi: “Me ne scuso personalmente: ci spiace aver procurato dei fastidi. Gli anni sono il 2021 e 2022, soprattutto l’estate 2021, quando qualcosa si è inceppato nel meccanismo che è il seguente: i nostri uffici emettono la bolletta, il cittadino la paga, l’Agenzia delle Entrate fa un giroconto a favore del Comune comunicando il versamento. È successo qualche inghippo e stiamo cercando di capirne il perché ma non sono sicuro che sia colpa del Comune”.

Il sindaco ha tuttavia ridimensionato le cifre relative agli avvisi errati: “Le bollette TARI che emettiamo sono circa 6.500 ogni anno. Gli accertamenti per il 2021 ammontano a 2462. Di questi: 10 sono sgravi parziali (magari avevano dimenticato la singola rata); 48 erano bollette pagate molto tempo dopo la scadenza; 2 riguardavano dei fallimenti. In 309 casi i cittadini sono venuti in Comune o ci hanno scritto (non è necessario recarsi qui di persona, basta una mail con ricevuta allegata) e si è constatato che erano a posto per cui la questione si è chiusa lì. Mettiamo pure di arrivare a 400 casi del genere. Restano 2.062 contribuenti che non avevano pagato”.

Santoro si è schierato a favore di coloro che il pagamento lo avevano effettuato ma che non trovano più le ricevute, paventando il rischio che debbano pagare due volte.

Mazza lo ha però smentito: “Ogni pagamento è riportato sul cassetto fiscale ed accedendovi lo si trova. Chi non sa utilizzare Internet può venire in Comune il martedì mattina, fra le 9 e le 13, e troverà una persona che lo farà al posto suo, ovviamente in modo gratuito: basta portare carta d’identità e speed. Non stiamo con la pistola puntata alla gola: le dimenticanze sono possibili e rimediabili, così come si può intervenire con dilazioni nei confronti di chi ha problemi a pagare. Per evitare che si ripetano situazioni del genere, credo che il lavoro di accertamento debba essere costante e vada fatto tutti gli anni. Poi ci sono gli evasori totali e stiamo lavorando per farli venire a galla. Anche tra loro è possibile che ci siano state delle dimenticanze”.

Il sindaco ha infine sottolineato i risultati finora ottenuti grazie a questi contestati accertamenti: “Abbiamo creato dei disguidi e – ripeto – ce ne dispiace – però sapete quanto abbiamo incassato e messo a bilancio per il prossimo anno? Quasi 300 mila euro, per la precisione 283.973,36. Sono soldi che verranno conteggiati come Avanzo e quindi spendibili: non saranno la panacea per tutti i mali ma li potremo utilizzare a vantaggio di tutti. Si è detto poco fa della necessità di un nuovo disalveo per il Rio San Pietro: è una delle destinazioni possibili”.

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