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29 Aprile 2025 - 15:26
Sasha Grey in cerca di tartufi nelle Langhe: l'ex pornostar si lascia conquistare dai sapori e dalla natura del Piemonte
Una diva globale che abbandona i riflettori per inseguire il profumo del tartufo tra i boschi piemontesi. È questa la nuova versione di Sasha Grey, icona pop di mille metamorfosi, che nel cuore delle Langhe ha vissuto un sogno coltivato da tempo: scoprire l’anima contadina dell’Italia e raccontarla a modo suo. Il suo video, pubblicato sul canale YouTube, è già un piccolo caso: migliaia di visualizzazioni, commenti entusiasti e un racconto autentico, lontano dalle produzioni patinate delle solite star in vacanza. Qui c’è fango, c’è silenzio, c’è stupore. C’è un cane che scava e trova, e c’è Sasha che si commuove davanti a una piccola pepita di oro bianco appena dissotterrata.
“È il mio sogno piemontese”, confessa mentre brinda con i produttori vinicoli Gabriele Morra e Stefano Campaniello, accompagnata dall’esperto enogastronomico Mirko Feroce di Les Caves de Pyrene. Il gruppo si muove tra le colline, entra in cantina, assaggia Barolo e riscopre sapori che Grey racconta con meraviglia. Nessun copione, solo uno sguardo straniero che ama e rispetta.
Porno e tartufi
Il legame con l’Italia non è nuovo: anni fa, un ex fidanzato bresciano le aveva fatto conoscere il Lago di Garda. Ma oggi è il Piemonte a entrare nel suo cuore, con le sue albe nebbiose, le mani dei trifulau, la terra che profuma di storia.
E se è vero che una star americana che cammina nei boschi di Pocapaglia alla ricerca di tartufi può sembrare una trovata da social, basta guardare il video per capire che qui non c’è niente di costruito. È la conferma che il turismo enogastronomico sa ancora emozionare, se fatto con rispetto. E che le Langhe, con la loro bellezza ruvida e sincera, possono incantare chiunque. Persino chi ha conosciuto la fama mondiale passando da strade molto diverse. Il racconto di Sasha Grey è oggi uno spot potente per il Piemonte, ma senza pubblicità. È una lettera d’amore, girata tra i filari, scritta con il linguaggio universale della curiosità. E forse, proprio in questo, sta la sua forza.
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