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Il 7 maggio si aprirà il Conclave per eleggerà il 267° Pontefice della storia

Dal lutto per Papa Francesco alla scelta del successore: la Chiesa si prepara a vivere giorni di intensa preghiera e decisioni storiche

Il 7 maggio si aprirà il Conclave per eleggerà il 267° Pontefice della storia

Novendiali, congregazioni generali, rosari, incontri riservati.

La Chiesa cattolica si prepara a vivere nove giorni carichi di attesa e di spiritualità, un tempo sospeso tra il dolore per la morte di Papa Francesco e la speranza che accompagna ogni Conclave.
I cardinali riuniti a Roma hanno scelto: sarà il 7 maggio il giorno in cui si aprirà ufficialmente il Conclave che porterà all’elezione del 267° Pontefice della storia.

Dal 26 aprile, data dei funerali di Francesco, ogni giornata è scandita dai novendiali, le messe in suffragio che il Collegio Cardinalizio celebra per il Papa defunto. Ogni giorno un cardinale diverso presiede l'Eucaristia, in una lunga, composta preghiera collettiva.
I novendiali si concluderanno domenica 4 maggio, con una celebrazione particolarmente solenne affidata al cardinale Dominique Mamberti, protodiacono del Collegio.

Ma accanto alla liturgia c’è anche il lavoro: proseguono le congregazioni generali, le assemblee che raccolgono tutti i cardinali presenti a Roma, chiamati a discutere non solo questioni logistiche – come la data dei funerali e del Conclave – ma anche a confrontarsi sui temi che peseranno nell’elezione: le sfide della Chiesa, le attese del mondo, il profilo del nuovo Pontefice.

Rosari, vespri e incontri informali

Il clima di preghiera si intreccia agli incontri più informali, ai dialoghi riservati, agli scambi di impressioni che, come da tradizione, animano i corridoi e i chiostri vaticani.
Ieri sera, ad esempio, i cardinali si sono riuniti per i Vespri nella basilica di Santa Maria Maggiore, davanti al sepolcro di Francesco, in un momento di raccoglimento che ha unito memoria e speranza.

In queste giornate, tra una congregazione e l'altra, si intessono quelle trame sottili fatte di voti, valutazioni, discernimenti che porteranno, il 7 maggio, alla Cappella Sistina.

Il 7 maggio: Missa pro eligendo romano Pontefice e inizio del Conclave

Il giorno più atteso sarà scandito da due momenti chiave.
La mattina, nella basilica di San Pietro, si terrà la Missa pro eligendo Romano Pontefice, la solenne messa celebrata dal cardinale decano Giovanni Battista Re, alla presenza di tutti i cardinali elettori.
Un rito antico, potente, che richiama l'invocazione dello Spirito Santo sul collegio chiamato a scegliere il nuovo Papa.

Il pomeriggio, in processione solenne, i cardinali si muoveranno verso la Cappella Sistina, dove tutto sarà pronto: un pavimento di legno sopraelevato isolerà fisicamente gli elettori, a simboleggiare il distacco totale dal mondo esterno.
Dopo la lettura del giuramento da parte del decano, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, pronuncerà il celebre "extra omnes": tutti gli estranei dovranno uscire, le porte si chiuderanno e il Conclave avrà ufficialmente inizio.

La prima votazione e la prima fumata

Subito dopo si terrà la prima votazione. Da lì, la ritualità delle fumate: nera se non si sarà raggiunto il quorum necessario; bianca quando finalmente sarà stato scelto il nuovo Pontefice.

L’attesa, carica di emozione, crescerà ora di ora, in una Roma già raccolta, sospesa tra la nostalgia per un Papa che ha cambiato la storia e l'ansia di conoscere il nome di chi sarà chiamato a guidare la Chiesa in tempi difficili.

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