Cerca

Attualità

Agliè, un’occasione mancata: il “Borgo dei Borghi” chiude le serrande e delude i turisti

Lunedì 21 aprile, Agliè “Borgo dei Borghi” si è presentata ai turisti con tutti i negozi chiusi. L’unico bar aperto preso d’assalto. E ora il Comune impone divieti di sosta per i ponti di primavera: ma per accogliere chi?

Agliè, un’occasione mancata

Agliè, un’occasione mancata: il “Borgo dei Borghi” chiude le serrande e delude i turisti

Lunedì 21 aprile 2025. Una data che poteva essere storica per Agliè. E che invece rischia di essere ricordata come un’occasione sprecata, uno di quei giorni in cui il paese ha brillato… per assenza. Il giorno in cui la candidatura a “Borgo dei Borghi 2025” ha portato frotte di turisti curiosi, armati di macchina fotografica e buone intenzioni, ma che si sono trovati davanti a un centro pressoché chiuso a chiave. Una piazza – Castello, il cuore del borgo – piena, sì, ma deserta di servizi. Un solo bar aperto, tutti i negozi chiusi, nessuna offerta culturale o informativa. Il nulla travestito da cartolina.

I social, i commenti tra i visitatori, le facce sconcertate: tutto racconta lo stesso paradosso. Il paese si candida come uno dei più belli d’Italia, raggiunge uno storico secondo posto, richiama turisti da fuori regione con la forza del concorso televisivo, ma dimentica di accoglierli. Non un punto informazioni, non un banco di prodotti tipici, non un volantino.

Un lunedì che si è trasformato in un boomerang per l’immagine turistica di Agliè, dove chi arrivava con entusiasmo se n’è andato con delusione. E a raccontarlo sono gli stessi turisti delusi. Tante le segnalazioni arrivate in redazione: "Abbiamo fatto due ore di macchina da Lodi per vedere il borgo. Ma ci siamo ritrovati in una piazza vuota e silenziosa. Pensavamo di trovare un'atmosfera viva, e invece sembrava domenica pomeriggio negli anni Sessanta".

E, in effetti, come dargli torto: "Uno solo bar aperto, tutti in coda per un caffè. Negozi chiusi, nessuna iniziativa. Ma allora perché vi candidate a “Borgo dei Borghi”? Perché se poi chiudete tutto?" racconta un'altra segnalazione.

C'era anche chi, arrivato con un gruppo di amici da Asti, non ha potuto fare a meno di sottolineare la delusione: "Abbiamo cercato informazioni sul concorso, pensavamo ci fosse una mostra, una guida, qualcosa... Invece ci siamo limitati a fare un giro, e poi via. Dispiace, perché il paese è bello davvero, ma così ci si gioca la faccia".

E la beffa si consuma a pochi giorni dalla pubblicazione della nuova ordinanza del Comune, che stabilisce divieti di transito, sosta e accesso nei giorni festivi del 25 aprile, 27 aprile, 1° maggio e 4 maggio per far fronte a una “forte affluenza turistica prevista”. Ma prevista da chi? E gestita come?

L’ordinanza, firmata dal sindaco Marco Succio, impone limitazioni alla circolazione nel centro storico per consentire lo svolgimento delle manifestazioni e garantire la sicurezza. Ma viene spontaneo chiedersi: quali manifestazioni? Quali operatori commerciali apriranno in quelle date? Sarà un’altra vetrina spenta?

Il rischio è evidente: organizzare una viabilità da grande evento e poi offrire un paese chiuso e silenzioso, dove i turisti passeggiano tra saracinesche abbassate e si domandano se non abbiano sbagliato borgo.

I commercianti tacciono o si giustificano, alcuni parlano di mancata comunicazione da parte del Comune, altri di un “giorno sbagliato” per aprire. Ma il punto è un altro: non ci si candida a Borgo dei Borghi solo per farsi votare da casa, ci si candida per mettersi in gioco, per dimostrare che la bellezza è anche ospitalità, servizio, presenza. Senza tutto questo, il secondo posto raggiunto con grande orgoglio rischia di diventare una corona che pesa più di quanto nobiliti.

 

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori