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23 Aprile 2025 - 11:21
Alluvione, cittadini furiosi: “Ci avete abbandonati!”. Contestazione al sindaco in Consiglio comunale a Lauriano
Consiglio comunale da incubo ieri sera, martedì 22 aprile, a Lauriano. Sono volate parole grosse, urla, accuse. Nervi a fior di pelle che hanno costretto i carabinieri ad intervenire.
La scena è surreale. Piena emergenza alluvione. Cittadini colpiti, sfollati, disperati. La sala consiliare gremita, e la maggioranza della sindaca Mara Baccolla che nega l’apertura del Consiglio al pubblico. È bastato questo per far saltare tutto. “Ci aiuterete? Chi paga? Quando? Come? Come facciamo ora?” Le domande che la gente avrebbe voluto porre, se solo gliene fosse stato dato il tempo. Ma no. Niente confronto. Nessuna spiegazione.
“Abbiamo chiesto che i cittadini potessero parlare”, ha spiegato Renato Dutto. “La sala era piena di cittadini furenti. Abbiamo votato l'apertura del Consiglio: quattro erano a favore (noi tre dell'opposizione e Riccardo Ferrero) e sette contro. Abbiamo abbandonato l’aula. Tutti. Noi e il pubblico. E poi abbiamo chiesto le dimissioni della maggioranza per manifesta incapacità.”
E mentre i cittadini rumoreggiavano, mentre la tensione saliva, la sindaca si è sentita male. È stata accompagnata in un’altra stanza.
A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato in apertura Riccardo Ferrero, consigliere di maggioranza. Sì, di maggioranza. Eppure è stato lui a pronunciare le parole più dure: “Poco o nulla di concreto è stato detto sull’alluvione. L’amministrazione è insufficiente". Lo ha detto, lo ha ripetuto. Parole testuali. Ha poi chiesto la revoca delle deleghe all’incaricato del territorio, “perché avevo segnalato la criticità già ad aprile 2024, con un’interpellanza, ma nessuno ha fatto niente”.
Intanto, fuori dall’aula e lontano dalle polemiche, c'è chi lavora.
Il gruppo di minoranza “Lauriano e Piazzo Domani” ha diffuso una nota in cui ringrazia tutti i volontari e i cittadini che hanno aiutato: “Abbiamo visto persone spostare mobili distrutti, pulire cortili, sporcarsi di fango con forza e solidarietà. I giovani, spesso assenti, oggi sono stati un esempio”. Il gruppo segnala anche un servizio gratuito di trasporto per chi ha perso l’auto nell’alluvione e deve raggiungere lavoro o visite mediche.
Ma c’è anche amarezza. “Ci saremmo aspettati un maggiore coinvolgimento, almeno per discutere insieme le priorità. Non è accaduto. La maggioranza non considera la minoranza una risorsa, ma è stato un errore: è un’occasione persa per Lauriano”.
E poi ci sono le domande, le stesse che i cittadini non hanno potuto fare. Perché il rio Grande non viene pulito da sei anni? Perché le paratoie erano intasate? Perché è stato smantellato il Gruppo di Protezione Civile che contava 33 volontari? Perché tutto questo silenzio?
“Non è solo colpa del clima estremo, ma anche delle scelte dell’uomo. La prevenzione è mancata, e oggi ne paghiamo le conseguenze”, denunciano Dutto, Bronzin e Fusco. “Avete investito tutto su piazza Risorgimento, lasciando in secondo piano interventi fondamentali. Ora tocca a voi spiegare il perché.”
Una comunità piegata dal fango e dalla rabbia. Un paese che chiede risposte.
Giovedì 17 aprile, una frana ha tagliato in due la collina. Una famiglia è stata portata via con l’elicottero. Gli animali, invece, sono rimasti. Da sei giorni i padroni li raggiungono a piedi, attraverso il bosco, rischiando la vita. Ombretta Perucca: “Abbiamo bisogno di un sentiero, non possiamo più continuare così”.
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