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21 Aprile 2025 - 15:35
Il vescovo di Ivrea ricorda Francesco: “Ci ha mostrato la Chiesa con la vita” (foto di repertorio)
Il legame tra Papa Francesco e la diocesi di Ivrea non era solo istituzionale. Lo si capisce dal tono e dalla profondità del messaggio diffuso oggi dal vescovo Daniele Salera, chiamato proprio dal Pontefice a guidare la Chiesa eporediese appena due mesi fa. “Grazie, Papa Francesco, per questa esistenza donata fino alla fine”, scrive Salera, profondamente colpito dalla morte del Pontefice argentino, spentosi questa mattina alle 7:35 nella sua residenza a Santa Marta, dopo un lungo ricovero per polmonite.
Il vescovo, che proprio a Francesco deve la sua nomina, non ha mancato di sottolineare il valore esemplare della vita del Papa, capace di vivere coerentemente ciò che ha chiesto alla Chiesa: “Lo hai mostrato, anzitutto e per primo, con la vita”.
Nelle sue parole risuonano l’affetto e la stima per un Pontefice che, anche nella debolezza fisica degli ultimi giorni, ha scelto di non tirarsi indietro, mostrandosi ancora, come ieri, durante le celebrazioni pasquali in Vaticano: “Debole ma presente, silenzioso ma partecipe, desideroso di accogliere chiunque gli si avvicinasse”.
Il vescovo di Ivrea non trascura l’eredità lasciata dal Papa alla Chiesa universale: “Lo ricordiamo per il suo Magistero, per l’impulso dato a un rinnovato impegno missionario”, scrive Salera, in riferimento a una stagione pastorale vissuta all’insegna della Chiesa in uscita, dell’attenzione per gli ultimi, per i migranti, per i divorziati, per chi per secoli è stato ai margini.
Per onorare la sua memoria, tutte le comunità della diocesi di Ivrea sono invitate a partecipare a momenti di preghiera personali e comunitari. Giovedì 24 aprile alle ore 20:30, si terrà una celebrazione eucaristica di suffragio nella Cattedrale di Ivrea, aperta a tutti i fedeli.
Papa Francesco è stato il 266esimo Pontefice della storia della Chiesa cattolica. È salito al soglio pontificio il 13 marzo 2013, dopo le storiche dimissioni di Benedetto XVI. In dodici anni di pontificato ha cambiato radicalmente il volto della Chiesa, a partire da quel primo, disarmante “buonasera” pronunciato dal balcone di San Pietro. Da allora ha portato avanti una visione evangelica coraggiosa, schierandosi con i poveri, aprendo al dialogo, promuovendo le donne nei luoghi chiave della Curia e scegliendo un nome, Francesco, che è stato più di un simbolo: una missione.
Oggi, mentre il mondo intero piange la sua scomparsa, Ivrea ricorda con gratitudine il Papa venuto da Buenos Aires, ma con il cuore tra le colline italiane.
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