“Meno male che non ti sei rotta la testa”: l’ultima telefonata tra Papa Francesco e la cugina Carla

“L’ho sentito in settimana. Gli ho raccontato che mi sono rotta un piede e lui mi ha risposto con una battuta: ‘Meno male che non ti sei rotta la testa’”. È con la voce rotta dalle lacrime che Carla Rabezzana, 94 anni, cugina di Papa Francesco, ricorda l’ultima telefonata con il Pontefice, scomparso questa mattina alle 7:35 a Casa Santa Marta, a Roma. Un dialogo breve ma tenero, tra parenti legati da radici profonde e affetto sincero, che oggi suona come un addio velato di affetto e ironia, nel pieno stile di Jorge Mario Bergoglio.

Carla vive a Portacomaro, il paese dell’Asti profondo da cui partirono i nonni piemontesi del futuro Papa verso Buenos Aires. È lì, tra le colline e i ricordi, che la notizia della morte ha colpito con la forza di un lutto familiare, prima ancora che spirituale. “È difficile parlare, ho tantissimi bei ricordi”, riesce solo a dire, mentre le lacrime scendono in una casa semplice come la sua storia e quella del cugino divenuto Papa.

In quella telefonata, Papa Francesco ha scelto di essere ancora una volta il Bergoglio di sempre: l’uomo che non ha mai rinnegato le sue origini, che ha sempre cercato i suoi “parenti piemontesi”, anche da Vescovo di Roma, anche da Santo Padre.

La vita di Francesco è stata un viaggio di ritorno verso l’essenziale, e Portacomaro ne è sempre rimasto uno dei punti cardinali, nel cuore. Oggi, da qui, la sua famiglia saluta uno di loro, uno che, prima di ogni altra cosa, sapeva ascoltare, sapeva ridere, sapeva amare.

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