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Allerta rossa poi arancione: due giorni di paura in Valle Orco e Valle Soana

Buchi, torrenti e blackout: il maltempo travolge il Canavese

Pont Canavese

La frana di località Sarro a Pont Canavese

La situazione nell’Alto Canavese sembra migliorata nella mattinata di giovedì 17 aprile e l’allerta, da Rossa che era, è scesa all’Arancione, ma la serata di mercoledì 16 aprile e la notte successiva erano state difficili. Tante le strade colpite da frane od esondazioni e numerosi i tratti interdetti alla circolazione per qualche ora.

La prima ad essere chiusa era stata, martedì 15 aprile, la strada per Località Landini nella frazione cuorgnatese di Ronchi Maddalena: una chiusura in via precauzionale, decisa dall’amministrazione perché era stata interessata da una frana lo scorso ottobre. I fondi per metterla in sicurezza sono arrivati (se n’era parlato nel corso del consiglio comunale di due settimane fa) ma i lavori ovviamente non sono ancora stati avviati.

Nel pomeriggio di mercoledì il livello dell’Orco era pericolosamente alto in vari punti del suo percorso ed in particolar modo in corrispondenza dei salti d’acqua artificiali a servizio delle centrali: a Spineto, a Campore, a Pont. Gonfi d’acqua erano anche i torrenti minori dal corso già normalmente più irruento.

Ad impressionare, risalendo la Provinciale 460 da Cuorgnè, era però soprattutto la grande quantità di torrentelli formatisi lungo i versanti, che ricordavano la situazione creatasi durante l’alluvione dell’ottobre 2000, quando erano stati proprio questi corsi d’acqua nati dal nulla a creare i maggiori problemi: autentiche colonne d’acque verticali, che precipitano a valle senza incontrare ostacoli capaci di rallentarne la velocità.
Ingrossati come da tempo non accadeva i salti d’acqua naturali, come la spettacolare cascata di Località Lantigliera, a metà strada tra Pont e Sparone.

Fra il primo pomeriggio e la serata tutti i comuni lungo l’asse dell’Orco hanno aperto il C.O.C. (Centro Operativo Comunale), l’organismo per la gestione delle emergenze. Dalla serata problemi un po’ dovunque.

A Cuorgnè

A Cuorgnè, sempre in serata, si è creata una profonda buca in Via Milite Ignoto, all'altezza di Piazza Morgando, probabilmente in corrispondenza della fognatura. Era appena stata rifatta la pavimentazione, sostituendo l’asfalto con i cubetti.

Chi si trova a scendere dalla via riaperta pochi giorni fa (che è a senso unico) non può raggiungere la vicina Piazza Martiri della Libertà ma deve tornare da dov’era arrivato, svoltando in Piazza Morgando e dirigendosi verso Piazza Pinelli attraverso Via Garibaldi. Da lì si esce dal centro percorrendo la stretta Via Rjvassola oppure Via Cavour e Via Cottolengo con svolta a destra a livello della chiesa parrocchiale.

Non stamattina però: c’era il mercato… Gli ambulanti di generi non alimentari se ne sono rimasti a casa ed infatti Piazza Martiri era sgombra ma alcuni banchi in Piazza Morgando ed in Piazza Pinelli erano presenti.

Fuori dal centro alberi sradicati, smottamenti, allagamenti. Piante cadute a Ronchi Maddalena, Navetta (qui la strada non è stata bloccata ma occorre procedere con precauzione) ed a Priacco in Località Parrocchia.

Due abitazioni sono rimaste isolate in Località Ricauda (sempre ai Ronchi) per una frana caduta sulla strada.

In Frazione Salto non fa nemmeno notizia il vero e proprio torrente che si è formato sulla sede stradale nel tratto che scende da Deiro Inferiore: succede, da almeno una quindicina d’anni, ogni volta che piove.

In serata erano allagate la strada per Campore in Località San Giuseppe; la rotonda di Priacco, con l’acqua che scendeva a fiumi dai prati nei pressi del cimitero; Via Valle dell’Orco a Salto, bloccata dapprima in Località Roncasso e poi dopo la piazza della frazione.

In Valle Soana

Con la vecchia statale di Salto bloccata era diventato impossibile raggiungere Pont perché anche la circonvallazione era interdetta al transito, a livello della rotonda di Via Fratelli Rosselli.

A Pont addirittura era stato emanato l’ordine di non uscire di casa e di non usare assolutamente l’auto nelle ore notturne. In Località Doblazio la strada era stata bloccata per l’esondazione di un rio che ha sempre creato problemi. In Località Sarro, nella zona della ferrata, una frana è rotolata per un buon tratto lungo il pendio finendo la sua corsa dietro una casa.

Numerosi, in paese, gli edifici allagati e rimasti senza corrente.

La strada della Valle Soana (da sempre soggetta a frane) ha subito vari smottamenti. Nella notte gli operai della Città Metropolitana ed i volontari sono intervenuti per sbloccarla in modo da permettere il passaggio di chi era lungo il percorso ma rimane chiusa e la prima corsa GTT è stata annullata.

In situazioni come questa, la domanda che da decenni rimbalza da una persona all’altra è sempre la stessa e riguarda la diga di Ceresole. La gente si è chiesta preoccupata anche stavolta: sarà in grado di contenere tutta quest’acqua o dovrà essere aperta?
Una nuova paura si è tuttavia aggiunta a quelle ormai consuete: in un territorio letteralmente devastato dai lavori per l’acquedotto di valle, con le rive dell’Orco ridotte a distese di fango, cosa sarebbe potuto accadere?

Nel corso della mattinata, almeno nelle zone di fondovalle, la pioggia si è fatta meno insistente, a Ceresole (almeno lì!) si è mutata in neve e tutta una serie di strade sono state riaperte.

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