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Autostrada A5 chiusa, traffico in tilt a Ivrea. Il Piemonte chiede lo stato d’emergenza.

Frane, allagamenti, blackout e autostrade chiuse: il maltempo mette in ginocchio il Piemonte e la Valle d’Aosta Confermata la chiusura tra Scarmagno e Quincinetto. A Chivasso e Cavagnolo allagamenti ed evacuazioni. Una vittima a Monteu da Po.

Autostrada A5 chiusa, traffico in tilt a Ivrea.  Il Piemonte chiede lo stato d’emergenza.

Tra fiumi esondati, frane, evacuazioni e traffico in tilt, il maltempo che sta flagellando il Nord-Ovest ha messo in ginocchio interi territori del Piemonte e della Valle d’Aosta. L’allerta resta alta, mentre si contano i danni e si cerca di garantire la sicurezza della popolazione. Le piogge torrenziali che da giorni imperversano hanno causato situazioni critiche in particolare nelle province di Torino, Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola, e in Valle d’Aosta dove si registrano ancora migliaia di utenze senza energia elettrica. Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha già firmato la richiesta di stato di emergenza indirizzata al governo: “La situazione è drammatica in diverse aree, in particolare nel Torinese. Occorre un intervento urgente dello Stato”.

Tra i problemi più gravi, la chiusura dell’autostrada A5 Torino-Aosta, confermata oggi dopo una nuova valutazione tecnica: il tratto compreso tra Scarmagno e Quincinetto, nel cuore del Canavese, rimane interdetto al traffico, per il persistere di situazioni di pericolo legate al rischio frane, in particolare nella zona di Quincinetto, dove la montagna continua a muoversi. La decisione arriva dalla Prefettura di Torino, dopo le verifiche effettuate da geologi e tecnici inviati sul posto. A nulla è valso, per ora, il pressing del Comune di Ivrea, che aveva chiesto la riapertura parziale del tratto, denunciando che la chiusura dell’autostrada ha riversato sul centro cittadino un flusso continuo di tir e mezzi pesanti, diretti da e per la Valle d’Aosta.

“I tecnici non ritengono ci siano le condizioni per una riapertura in sicurezza”, ha confermato l’amministrazione eporediese. Un colpo pesantissimo per la viabilità e per i residenti, che si ritrovano ostaggio del traffico e del rumore anche di notte.

Nel frattempo, il Piemonte si ritrova a fare i conti con una lunga lista di emergenze locali: frane, smottamenti, interruzioni stradali e ferroviarie, allagamenti. Il quadro delineato dalla Protezione civile regionale è impressionante: 256 centri operativi comunali attivati, di cui ben 157 nel Torinese. Sono oltre 1.360 i volontari impegnati nelle operazioni di soccorso e messa in sicurezza: dalla Protezione civile all’AIB, dai Carabinieri in congedo alla Croce Rossa.

Nel Chivassese, una delle aree più colpite, le piogge hanno provocato l’esondazione di rii e torrenti. A Cavagnolo, il Comune ha dovuto evacuare circa cinquanta persone, ospitate temporaneamente presso il palazzetto dello sport, trasformato in centro di accoglienza grazie anche al supporto logistico della Regione. A Monteu da Po, il maltempo ha fatto la sua prima vittima: un anziano ha perso la vita a causa dell’allagamento della propria abitazione.

Il bilancio dei danni si estende anche ad altre zone del Piemonte. Nel Biellese, in particolare, si segnalano danni strutturali a infrastrutture strategiche, con conseguente interruzione dei collegamenti e isolamento di alcune località montane. Situazione simile nel Vercellese, dove si registrano gravi dissesti idrogeologici e evacuazioni in aree abitate. Criticità anche nel Vco, nelle valli di Lanzo, in Valsusa, nel Pinerolese e in buona parte del Canavese. Qui, le intense precipitazioni hanno provocato distacchi di masse nevose, colate di fango, frane e l’esondazione della Dora Baltea, con ripercussioni pesantissime sulla viabilità e anche sulle infrastrutture sensibili. Alcuni centri abitati risultano isolati, con disagi ai servizi idrici e fognari e alla rete ferroviaria.

L’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi ha fatto il punto: “Abbiamo attivato tutte le nostre forze in campo, ma la portata degli eventi meteorologici è enorme. Abbiamo già subito frane, allagamenti, crolli, evacuazioni e purtroppo anche un ponte crollato. Si contano già decine di milioni di euro di danni”.

Mentre il Piemonte chiede aiuto a Roma, la Valle d’Aosta non è messa meglio. Oggi si registrano ancora circa 7.000 utenze senza corrente elettrica, anche se il dato è in miglioramento rispetto alle 25.000 di questa mattina. Le strade regionali già chiuse resteranno interdette anche nella notte, così come il tratto della statale 26 a Montjovet, dove è attiva una deviazione solo per residenti e mezzi di soccorso. Sulla A5, il blocco prosegue anche sul tratto Quincinetto - Pont-Saint-Martin, a causa dei rischi collegati alla frana di località Chiappetti. Le precipitazioni hanno superato in diversi punti i 570 millimetri di pioggia, un evento definito “eccezionale” dagli esperti. La situazione è in lieve miglioramento e domani è attesa una giornata serena, che permetterà ai tecnici di monitorare i dissesti anche con l’ausilio di sorvoli aerei.

La giunta regionale del Piemonte si riunirà domani alle ore 9 in sessione straordinaria per un aggiornamento meteo e per iniziare una prima stima dei danni, ma è già chiaro che serviranno fondi importanti e interventi strutturali per il ripristino delle infrastrutture e la prevenzione di nuove emergenze.

Sant'Anna dei Boschi, Castellamonte

In una regione già colpita da eventi estremi sempre più frequenti, il maltempo di questi giorni è l’ennesimo campanello d’allarme. Il rischio idrogeologico, spesso sottovalutato, si conferma un'emergenza costante e concreta. E intanto, mentre il traffico impazzisce, i treni saltano e i ponti crollano, migliaia di piemontesi e valdostani restano in attesa di risposte. E soprattutto di interventi veri, non solo buoni propositi.

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